Anno

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Durata

128

Formato

Regista

Documentario su Amy Winehouse, grande cantante tra i massimi talenti della sua generazione, morta tragicamente nel luglio del 2011 a soli ventisette anni.

Reduce dal riuscito documentario su Ayrton Senna (Senna del 2010), Asif Kapadia racconta un altro mito della cultura popolare la cui esistenza è finita prematuramente. Attraverso le parole della stessa cantante, e un ampio uso di materiale inedito, il regista britannico costruisce un ritratto a tutto tondo di una figura problematica e tormentata, ma dotata di una forza canora come se ne sono sentite davvero poche nel nuovo millennio. Sfaccettato e rigoroso, il film segue tutto il percorso – esistenziale e professionale – della cantante, ma cade a causa di alcune scelte ricattatorie che non risparmiano le immagini più tragiche e dolorose della vita (e della morte) della Winehouse. Furbetto, in questo senso e non solo, Amy soffre anche di un'eccessiva lunghezza che il regista riesce a giustificare soltanto in parte. Inserito tra le proiezioni speciali del 68° Festival di Cannes e vincitore dell'Oscar come miglior documentario.
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