Appaloosa
Appaloosa
Durata
115
Formato
Regista
Nella città di Appaloosa, il mandriano Randhal Briggs (Jeremy Irons) e i suoi uomini si fanno beffe della legge conducendo i loro affari poco puliti senza che nessuno riesca a impedirglielo. Almeno fino all'arrivo di Virgil Cole (Ed Harris) e Everett Hitch (Viggo Mortensen) che, assunte le cariche di sceriffo e vice, mettono i bastoni tra le ruote a Briggs. Ma quando si trasferisce ad Appaloosa la vedova Allison French (Renée Zelwegger), il nuovo status quo comincia a vacillare.
Dopo il biopic sull'artista Jackson Pollock, Ed Harris dirige, scrive e produce un western atipico dall'impostazione classica ma con alcuni elementi di rottura che, se da un lato possono apparire coraggiosi, dall'altro lo sbilanciano sensibilmente. La pellicola ruota intorno all'amicizia virile tra Cole e Hitch, un rapporto complementare sia nella vita privata che nel lavoro, incrinato dall'inserimento dell'elemento femminile che ne altera gli equilibri e che riesce a scalfire la scorza dei navigati uomini tutti d'un pezzo, grazie a un personaggio, quello ben interpretato dalla Zellweger, che con subdola innocenza arriva a complicare la già difficile relazione tra buono e cattivo. Particolarmente “vivace” nelle dinamiche tra i personaggi e molto (forse troppo) debitrice di parecchi capisaldi del genere, la pellicola poggia saldamente anche sul dualismo Harris-Mortensen, entrambi autentici e ruvidi al punto giusto, e si conclude con una nota amara, come spesso accade alle pellicole ambientate nel lontano West. Tra luci e ombre, finisce infatti per imboccare troppo spesso sentieri già percorsi innumerevoli volte, faticando a trovare una propria identità. Un pizzico di coraggio in più non gli avrebbe certo guastato. Basato sull'omonimo romanzo di Robert B. Parker.
Dopo il biopic sull'artista Jackson Pollock, Ed Harris dirige, scrive e produce un western atipico dall'impostazione classica ma con alcuni elementi di rottura che, se da un lato possono apparire coraggiosi, dall'altro lo sbilanciano sensibilmente. La pellicola ruota intorno all'amicizia virile tra Cole e Hitch, un rapporto complementare sia nella vita privata che nel lavoro, incrinato dall'inserimento dell'elemento femminile che ne altera gli equilibri e che riesce a scalfire la scorza dei navigati uomini tutti d'un pezzo, grazie a un personaggio, quello ben interpretato dalla Zellweger, che con subdola innocenza arriva a complicare la già difficile relazione tra buono e cattivo. Particolarmente “vivace” nelle dinamiche tra i personaggi e molto (forse troppo) debitrice di parecchi capisaldi del genere, la pellicola poggia saldamente anche sul dualismo Harris-Mortensen, entrambi autentici e ruvidi al punto giusto, e si conclude con una nota amara, come spesso accade alle pellicole ambientate nel lontano West. Tra luci e ombre, finisce infatti per imboccare troppo spesso sentieri già percorsi innumerevoli volte, faticando a trovare una propria identità. Un pizzico di coraggio in più non gli avrebbe certo guastato. Basato sull'omonimo romanzo di Robert B. Parker.