Welfare
Welfare
Durata
167
Formato
Regista
Documentario che si propone di mostrare le attività quotidiane di un grande centro per la tutela dello stato sociale: il Waverly Welfare Center di New York City.
Continuando la sua personale esplorazione degli Stati Uniti d'America, Frederick Wiseman (Titicut Follies del 1967) ci conduce nei meandri di un sistema d'assistenza esaminato, come al solito, secondo i canoni di massima neutralità e profondità. La pellicola infatti si avvale di sequenze decisamente riuscite grazie alla loro varietà: dai problemi relativi alle case popolari a quelli riguardanti la disoccupazione e i divorzi, passando per processi di pensionamento o assistenza sociale. Il regista è affascinato da questo grande impianto statale e riesce nel difficile compito di catturarlo rendendolo ipnotico agli occhi del pubblico. Nonostante risenta di una durata eccessiva che, a tratti, spazientisce lo spettatore, Welfare è un progetto intelligente e pienamente riuscito, capace di restituire contemporaneamente uno spaccato preciso e veritiero degli States negli anni Settanta e di riflettere, in filigrana, sull'inesorabile cinismo di una macchina sociale stratificata e complessa che non può permettersi di fermarsi a compatire i numerosi anelli deboli in cerca di aiuto (sistematicamente indirizzati da un ufficio all'altro, senza alcun interesse più umano e profondo).
Continuando la sua personale esplorazione degli Stati Uniti d'America, Frederick Wiseman (Titicut Follies del 1967) ci conduce nei meandri di un sistema d'assistenza esaminato, come al solito, secondo i canoni di massima neutralità e profondità. La pellicola infatti si avvale di sequenze decisamente riuscite grazie alla loro varietà: dai problemi relativi alle case popolari a quelli riguardanti la disoccupazione e i divorzi, passando per processi di pensionamento o assistenza sociale. Il regista è affascinato da questo grande impianto statale e riesce nel difficile compito di catturarlo rendendolo ipnotico agli occhi del pubblico. Nonostante risenta di una durata eccessiva che, a tratti, spazientisce lo spettatore, Welfare è un progetto intelligente e pienamente riuscito, capace di restituire contemporaneamente uno spaccato preciso e veritiero degli States negli anni Settanta e di riflettere, in filigrana, sull'inesorabile cinismo di una macchina sociale stratificata e complessa che non può permettersi di fermarsi a compatire i numerosi anelli deboli in cerca di aiuto (sistematicamente indirizzati da un ufficio all'altro, senza alcun interesse più umano e profondo).