Barefoot Gen
Hadashi no Gen
Durata
83
Formato
Regista
Gen è un bambino che cerca di vivere spensieratamente la sua infanzia nonostante le ristrettezze dovute alla guerra in corso. Ma il 6 agosto 1945 il bombardiere statunitense Enola Gay sgancia su Hiroshima la prima bomba atomica, uccidendo gran parte della famiglia di Gen e costringendolo a crescere prima del tempo per sopravvivere.
Basandosi su eventi autobiografici, il mangaka Keiji Nakazawa adatta il suo fumetto Gen di Hiroshima, che aveva avuto un enorme successo in Giappone, anche se la serializzazione terminerà solo nel 1987 (già tre film dal vero furono prodotti tra il 1976 e il 1980). Alla regia, Mori Masaki, che aveva iniziato la carriera a partire dagli anni Sessanta e che con questa pellicola dirige la sua opera più famosa e riuscita. Mai prima d’ora la guerra e l’orrore atomico erano stati raccontati con tanta crudezza e realismo in un film d’animazione. Dopo una prima mezz’ora più solare nonostante la tensione per quello che succederà, il film offre senza sconti un pugno allo stomaco dopo l’altro, denunciando l’insensatezza del governo giapponese e la crudeltà statunitense nell’utilizzo dell’atomica contro i civili. Duro e straziante, ma nel finale regala una scena piena di speranza che permette allo spettatore di ricominciare a respirare insieme ai suoi protagonisti. Importante per il suo sguardo inedito su una guerra ad altezza di bambino, è un film che ancora oggi riesce a commuovere, un lucidissimo grido di denuncia a una delle più ripugnanti decisioni belliche dell’Occidente.
Basandosi su eventi autobiografici, il mangaka Keiji Nakazawa adatta il suo fumetto Gen di Hiroshima, che aveva avuto un enorme successo in Giappone, anche se la serializzazione terminerà solo nel 1987 (già tre film dal vero furono prodotti tra il 1976 e il 1980). Alla regia, Mori Masaki, che aveva iniziato la carriera a partire dagli anni Sessanta e che con questa pellicola dirige la sua opera più famosa e riuscita. Mai prima d’ora la guerra e l’orrore atomico erano stati raccontati con tanta crudezza e realismo in un film d’animazione. Dopo una prima mezz’ora più solare nonostante la tensione per quello che succederà, il film offre senza sconti un pugno allo stomaco dopo l’altro, denunciando l’insensatezza del governo giapponese e la crudeltà statunitense nell’utilizzo dell’atomica contro i civili. Duro e straziante, ma nel finale regala una scena piena di speranza che permette allo spettatore di ricominciare a respirare insieme ai suoi protagonisti. Importante per il suo sguardo inedito su una guerra ad altezza di bambino, è un film che ancora oggi riesce a commuovere, un lucidissimo grido di denuncia a una delle più ripugnanti decisioni belliche dell’Occidente.