Young Thugs: Nostalgia
Kishiwada shÅnen gurentai: BÅkyÅ
Durata
94
Formato
Regista
Mentre in televisione scorrono continuamente le immagini degli scontri studenteschi e dello sbarco americano sulla luna, la famiglia del piccolo Riichi (Yūki Nagata) vive un periodo burrascoso a causa del comportamento immaturo dell'irresponsabile padre (Naoto Takenaka). Dopo un tentativo di fuga fallito, Riichi e due suoi amichetti intraprendono l'ambizioso progetto di costruire un modello dell'Apollo 11 per vincere un importante concorso.
Terzo capitolo (ma secondo diretto da Takashi Miike) della trilogia Kishiwada ShÅnen Gurentai, tratta dai racconti autobiografici di Riichi Nakaba. Girato per ultimo, è in realtà un prequel che si colloca alcuni anni prima del secondo episodio Young Thugs: Innocent Blood (1997). Mentre lì i personaggi venivano ritratti nel trapasso dall'adolescenza all'età adulta, qui Miike ne coglie il delicato momento di passaggio dall'infanzia all'adolescenza. Protagonista è di nuovo Riichi, di cui questa volta veniamo a conoscere il contesto familiare in cui è cresciuto, certamente problematico ma non per questo infelice. Pur non completamente assenti, i toni malinconici lasciano il posto ad un'atmosfera nostalgica che rievoca la spensieratezza dell'infanzia alla scoperta di sé (soprattutto della propria sessualità) e del mondo esterno. La presenza di scene surreali e di esagerazioni grottesche è conseguente alla scelta di adottare il punto di vista dei bambini, che spesso completa con la fantasia e l'immaginazione quello di cui non riesce a darsi una spiegazione soddisfacente. In un'intervista rilasciata poco dopo l'uscita del film, Miike lo ha definito il preferito fra tutti i suoi film.
Terzo capitolo (ma secondo diretto da Takashi Miike) della trilogia Kishiwada ShÅnen Gurentai, tratta dai racconti autobiografici di Riichi Nakaba. Girato per ultimo, è in realtà un prequel che si colloca alcuni anni prima del secondo episodio Young Thugs: Innocent Blood (1997). Mentre lì i personaggi venivano ritratti nel trapasso dall'adolescenza all'età adulta, qui Miike ne coglie il delicato momento di passaggio dall'infanzia all'adolescenza. Protagonista è di nuovo Riichi, di cui questa volta veniamo a conoscere il contesto familiare in cui è cresciuto, certamente problematico ma non per questo infelice. Pur non completamente assenti, i toni malinconici lasciano il posto ad un'atmosfera nostalgica che rievoca la spensieratezza dell'infanzia alla scoperta di sé (soprattutto della propria sessualità) e del mondo esterno. La presenza di scene surreali e di esagerazioni grottesche è conseguente alla scelta di adottare il punto di vista dei bambini, che spesso completa con la fantasia e l'immaginazione quello di cui non riesce a darsi una spiegazione soddisfacente. In un'intervista rilasciata poco dopo l'uscita del film, Miike lo ha definito il preferito fra tutti i suoi film.