Ritorno all'isola che non c'è

Londra è sotto i bombardamenti della guerra. Wendy è ormai adulta, sposata e con figli, anche se la piccola Jane non crede alle favole che racconta la mamma sull’Isola che non c’è e su Peter Pan. Una notte, tuttavia, Capitan Uncino irrompe nella casa di Wendy, rapendo la piccola Jane per ricattare Peter Pan.



Un film piatto e abbastanza banale, il sequel di Le avventure di Peter Pan non racconta nulla di nuovo rispetto all’originale, del quale ricalca parzialmente la trama, riproponendone pedissequamente alcune situazioni. Niente più coccodrillo, sostituito da una piovra gigante che minaccia Capitan Uncino, niente sirene, niente indiani, niente di interessante in un intreccio povero di idee, piatto e scontato in tutti i suoi sviluppi. Attraverso la fantasia e le favole si possono esorcizzare il dramma della guerra e le paure di un futuro incerto: questo è uno dei temi portanti del film, ma sviluppato in maniera talmente anonima e svogliata da risultare pretestuoso e alla lunga stucchevole e controproducente. Un prodotto deludente, dimenticabile e francamente non così necessario, come gran parte dei sequel dei Classici Disney. La polvere di fata è terminata dopo il primo film, ormai non si vola più.