Nightmare Detective
Akumu tantei
Durata
106
Formato
Regista
A seguito delle indagini su alcuni casi di suicidio molto particolari, la detective Keiko (Hitomi) scopre il collegamento tra i decessi, avvenuti durante il sonno: dietro a essi c'è un misterioso individuo capace di manipolare la mente delle persone che si nasconde dietro lo pseudonimo “Zero” (Shin'ya Tsukamoto). Per risolvere il caso, la donna chiederà l'aiuto di un ragazzo (Ryuhei Matsuma) in grado di entrare nei sogni delle persone.
In apparenza un semplice horror commerciale, Nightmare Detective nasconde tra le pieghe di un tipico “film di paura” un'importante riflessione sociale, inerente al dramma dei suicidi collettivi (o di coppia) e all'alienazione degli esseri umani nel nuovo millennio. Partendo da una trama thriller (che sa molto di già visto), il regista infonde al suo lungometraggio una vena macabra e oscura, dove il passato felice della protagonista (l'infanzia, in primis) si scontra con un presente tetro, incolore e dai toni plumbei, che simboleggia la sua condizione attuale. Altalenante nel suo andamento drammaturgico, il film alterna momenti di stanca ad alcune maestose esplosioni audiovisive, dove il montaggio orchestra alla perfezione una danza i cui ballerini sono gli incubi e la realtà, il sonno e la veglia. Ottima prova attoriale di Tsukamoto che, come già avvenuto in diverse sue pellicole precedenti (A Snake of June, del 2002), si ritaglia un ruolo tipicamente demiurgico. Un seguito: Nightmare Detective 2, del 2008.
In apparenza un semplice horror commerciale, Nightmare Detective nasconde tra le pieghe di un tipico “film di paura” un'importante riflessione sociale, inerente al dramma dei suicidi collettivi (o di coppia) e all'alienazione degli esseri umani nel nuovo millennio. Partendo da una trama thriller (che sa molto di già visto), il regista infonde al suo lungometraggio una vena macabra e oscura, dove il passato felice della protagonista (l'infanzia, in primis) si scontra con un presente tetro, incolore e dai toni plumbei, che simboleggia la sua condizione attuale. Altalenante nel suo andamento drammaturgico, il film alterna momenti di stanca ad alcune maestose esplosioni audiovisive, dove il montaggio orchestra alla perfezione una danza i cui ballerini sono gli incubi e la realtà, il sonno e la veglia. Ottima prova attoriale di Tsukamoto che, come già avvenuto in diverse sue pellicole precedenti (A Snake of June, del 2002), si ritaglia un ruolo tipicamente demiurgico. Un seguito: Nightmare Detective 2, del 2008.