Bersaglio eccellente
The Tall Target
Durata
78
Formato
Regista
Il sergente di polizia John Kennedy (Dick Powell) cerca di sventare un attentato che mira a colpire il Presidente Abraham Lincoln (Leslie Kimmell) durante un viaggio in treno verso Washington. Attentatori e traditori si nascondono tra i passeggeri più insospettabili.
Ispirato a un episodio autentico (il cosiddetto Baltimore Plot), è un curioso mix di giallo storico e poliziesco/spionistico, ben orchestrato in un crescendo di tensione e con ottime scene action: Anthony Mann, pur alle prese con generi che raramente ha affrontato in carriera, è pienamente a suo agio e si conferma un sublime regista di spazi, oltre che un ottimo ed eclettico tessitore di elementi ruvidi e sulla carta scottanti da gestire. L'ambientazione claustrofobica del treno come unità di luogo e di tempo è funzionale alla dinamica del film e alla sua dialettica interna. Fra traditori doppiogiochisti, scambi d'identità e suggestioni da spy story, il plot fila liscio come l'olio, con un cast all'altezza e una bella fotografia in bianco e nero di Paul Vogel perfettamente impiantata sulle immagini a orologeria congegnate de Mann. Per un'incredibile circostanza, il protagonista che vuole scongiurare l'omicidio di un presidente americano (poi assassinato nel 1865) porta il nome di un altro celebre e futuro capo di stato, anche lui destinato a perire in un attentato. In Italia la pellicola è conosciuta anche con il titolo Il grande bersaglio. Da segnalare anche il contributo alla sceneggiatura, non accreditato, del regista britannico Joseph Losey.
Ispirato a un episodio autentico (il cosiddetto Baltimore Plot), è un curioso mix di giallo storico e poliziesco/spionistico, ben orchestrato in un crescendo di tensione e con ottime scene action: Anthony Mann, pur alle prese con generi che raramente ha affrontato in carriera, è pienamente a suo agio e si conferma un sublime regista di spazi, oltre che un ottimo ed eclettico tessitore di elementi ruvidi e sulla carta scottanti da gestire. L'ambientazione claustrofobica del treno come unità di luogo e di tempo è funzionale alla dinamica del film e alla sua dialettica interna. Fra traditori doppiogiochisti, scambi d'identità e suggestioni da spy story, il plot fila liscio come l'olio, con un cast all'altezza e una bella fotografia in bianco e nero di Paul Vogel perfettamente impiantata sulle immagini a orologeria congegnate de Mann. Per un'incredibile circostanza, il protagonista che vuole scongiurare l'omicidio di un presidente americano (poi assassinato nel 1865) porta il nome di un altro celebre e futuro capo di stato, anche lui destinato a perire in un attentato. In Italia la pellicola è conosciuta anche con il titolo Il grande bersaglio. Da segnalare anche il contributo alla sceneggiatura, non accreditato, del regista britannico Joseph Losey.