La caduta dell'impero romano

La morte dell'imperatore Marco Aurelio (Alec Guinness), avvelenato dal figlio Commodo (Christopher Plummer), darà il via a una serie di eventi tragici. A questi si aggiunge la pressione costante dei popoli barbari, decisi a oltrepassare le frontiere di un Impero che si sta ormai sgretolando.

Mastodontico kolossal storico, dal forte impianto spettacolare, ricco di attori noti e forte di un regista del calibro di Anthony Mann che dimostra ancora una volta di sapere il fatto suo. L'apparato visivo è di indubbia grandezza e la sceneggiatura (Ben Barzman, Basilio Franchina, Philip Yordan) riesce a catturare costantemente l'interesse, nonostante non manchino sequenze di troppo e scelte che sfiorano la maniera. I meno pazienti potrebbero stancarsi presto ma, seppur non tutto sia coeso al punto giusto, i pregi superano i difetti e una scena, in particolare, colpisce nel segno: i funerali di Marco Aurelio sotto la neve. Bene il cast, in cui svetta un intenso Alec Guinness. Gli esiti più che soddisfacenti non hanno evitato al film (minato anche da alcuni problemi in fase di produzione) di risultare un pesante flop commerciale.