Black Christmas

Il 25 dicembre il serial killer William Edward Lenz (Robert Mann) fugge dalla sua clinica psichiatrica e si rifugia nella sua vecchia abitazione ora divenuta un dormitorio universitario dove risiedono alcune ragazze che stanno trascorrendo il natale assieme.

Dopo una tormenta di neve esse si renderanno conto di non essere sole. Remake dell'omonimo cult di Bob Clark diretto da Glen Morgan, l'ideatore della saga di Final Destination. La produzione impose al regista di rendere il film gore e splatter sulla scia dei vari Saw e Hostel, così molte scene brutali (alcune d'effetto) pervadono la pellicola molto più di quanto accadesse nell'originale, ma ciò non basta a rendere veramente spaventoso il film, il quale svela le origini e il passato dell'assassino eliminando la tensione, l'interesse e l'atmosfera morbosa onnipresenti nel film di Clark. Sprazzi di tensione si alternano a momenti insensati, scene frettolose e confuse, poi il famigerato killer viene mostrato troppo e nella sua brutalità rasenta il ridicolo. Un'adeguata regia e un discreto cast non bastano a salvare un prodotto piatto, banale e poco spaventoso