New Mexico, primi anni Ottanta. Il dodicenne Owen (Kodi Smit-McPhee), schivo e solitario, incontra la sua strana vicina di casa Abby (Chloë Grace Moretz) che esce solo di notte e nasconde un grosso segreto.

Remake dello svedese Lasciami entrare (2008), tratto dalla stessa fonte letteraria, Blood Story si limita a trasporre le vicende negli States, edulcorandole ulteriormente a uso e consumo del grande pubblico: il patrigno-pedofilo diventa qui un non meglio determinato padre, i due giovani protagonisti sono bellini e pulitini e in generale il tono horror è tenuto sotto controllo. La regia del pur bravo Matt Reeves (Cloverfield, 2008) non entusiasma, seppur la confezione sia curata, grazie soprattutto all'uso di una fotografia torbida e oscura. Non funziona affatto l'irritante star in erba Moretz nei panni di quella che dovrebbe essere un'adolescente-vampira tormentata e ambigua, mentre è piuttosto convincente il timido protagonista. Cast di contorno di buon livello, che vede schierati Richard Jenkins ed Elias Koteas. Stupido il titolo italiano che, inspiegabilmente, sostituisce quello originale (Let me In) con un'altra espressione inglese.
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