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Blue Sky
Blue Sky
Premi Principali
Oscar alla miglior attrice protagonista 1995
Golden Globe alla miglior attrice in un film drammatico 1995
Durata
101
Formato
Regista
L'ufficiale Hank Marshall (Tommy Lee Jones) è un ingegnere nucleare appena trasferito dalle Hawaii in Alabama per effettuare alcuni test atomici sotterranei nel deserto. È sposato con la bella Carly (Jessica Lange), psicologicamente instabile e insoddisfatta della vita itinerante dell'esercito.
Ultimo lungometraggio di Tony Richardson (1928-1991), uscito postumo tre anni dopo la conclusione delle riprese a causa della bancarotta dell'allora società di produzione Orion Pictures. Dopo un'ultima fase di carriera altalenante, il regista inglese torna a contestare l'azzardata politica bellica e nucleare degli Stati Uniti attraverso un rapporto coniugale altrettanto scombinato e morboso. Ambientato negli anni Sessanta, nel periodo cruciale della guerra del Vietnam, più che nel trattenuto Tommy Lee Jones, Blue Sky trova il suo centro nevralgico nella psicosi camaleontica e meta-cinematografica di Jessica Lange, premiata con l'Oscar: agli antipodi della perfetta casalinga americana, Carly insegue i modelli di Brigitte Bardot e Marilyn Monroe e li applica inopportunamente all'interno di una base militare. I due piani narrativi stentano però ad amalgamarsi con coesione e le vicende corpose delle conseguenze delle radiazioni atomiche rimangono in sottofondo rispetto alle ripercussioni romantiche dei protagonisti. Si poteva fare di meglio.
Ultimo lungometraggio di Tony Richardson (1928-1991), uscito postumo tre anni dopo la conclusione delle riprese a causa della bancarotta dell'allora società di produzione Orion Pictures. Dopo un'ultima fase di carriera altalenante, il regista inglese torna a contestare l'azzardata politica bellica e nucleare degli Stati Uniti attraverso un rapporto coniugale altrettanto scombinato e morboso. Ambientato negli anni Sessanta, nel periodo cruciale della guerra del Vietnam, più che nel trattenuto Tommy Lee Jones, Blue Sky trova il suo centro nevralgico nella psicosi camaleontica e meta-cinematografica di Jessica Lange, premiata con l'Oscar: agli antipodi della perfetta casalinga americana, Carly insegue i modelli di Brigitte Bardot e Marilyn Monroe e li applica inopportunamente all'interno di una base militare. I due piani narrativi stentano però ad amalgamarsi con coesione e le vicende corpose delle conseguenze delle radiazioni atomiche rimangono in sottofondo rispetto alle ripercussioni romantiche dei protagonisti. Si poteva fare di meglio.
