Casa in fiamme
Casa en Flames
Durata
105
Formato
Regista
Un fine settimana nella casa al mare sulla Costa Brava è l’occasione, per la matriarca Montse, di riunire i propri cari; quello che sembra un piacevole weekend per ritrovarsi e passare insieme del tempo si rivelerà però essere un susseguirsi di segreti, rivelazioni e scoperte ad alto tasso di infiammabilità.
Dani de la Orden, con all’attivo più di dieci lungometraggi e cinque serie TV, ha cominciato molto presto il suo percorso lavorativo ed è tra i nomi di maggiore interesse del cinema spagnolo; De la Orden porta una visione molto precisa nel panorama cinematografico e uno dei temi su cui lavora fin dagli inizi, presente anche in Casa in fiamme, è l’immaturità delle figure maschili, che il regista racconta in vario modo, analizzandola nel profondo nella caratterizzazione dei suoi personaggi. Questa dark comedy che ritrae, proprio come un dipinto in movimento, una famiglia borghese catalana, è orchestrata nei dettagli e funziona come un meccanismo ad orologeria che porta avanti piccole e continue detonazioni per poi arrivare alla deflagrazione massima finale. È una lenta ma persistente passeggiata magmatica nelle rivelazioni e nei segreti tenuti nascosti di una famiglia, con sempre un immaginario continuo ticchettio d’orologio che prelude allo scoppio finale. Raccontare una riunione di famiglia non è un tema originale, analizzarne le catastrofi emotive e di relazione neanche, ma il regista porta elementi nuovi e intelligenti nella costruzione della storia, come la presenza costante di umorismo nero e malinconia, che restituisce situazioni interessanti perché costruite con una lente che deforma ma che può rendere al contempo più chiare le cose. Il primo turning point, il momento da cui si sveleranno nevrosi personali e collettive è il gioco basato sulla psicologia della Gestalt in cui i personaggi immaginano un luogo in fiamme e qualcuno che li porterà in salvo: da questa scena De la Orden prosegue la costruzione dei suoi personaggi, rendendoli sempre più complessi e stratificati; indaga anche in profondità le loro storie personali e quelle in relazione con la famiglia, riportandoli poi alla fine alle loro emozioni più essenziali. L’interpretazione di Emma Vilarasau nei panni della protagonista regge l’intera narrazione e, tra rabbia e bisogno d’amore, si svela come una persona che ha sacrificato i suoi sogni per dare la precedenza agli altri ma che dagli altri è stata quasi dimenticata, rimanendo così sola; ma Montse è anche profondamente egoista, pungente e cattiva nelle sue intenzioni e azioni, e con riprovevoli atteggiamenti morali. Una figura piena di ombre. Una fragile stratega. In una miscela di umorismo, dolore e verità, il regista prova a svelare cosa vuole dire essere una famiglia e se i legami che si sono spezzati possono rinascere più puri dalle ceneri o se continueranno ad essere meccanismi di ben congegnati inganni. Casa in fiamme è stato presentato al San Sebastiàn International Film Festival. La sceneggiatura di Eduard Sola, da un’idea di De la Orden, ha ottenuto il premio Goya. Il film ha ricevuto altri premi: al Moscow International Film Festival, ai Feroz Awards e ai Gaudì Awards, organizzati annualmente dall’Accademia del Cinema Catalano.