Cattivi pensieri
Durata
105
Formato
Regista
L'avvocato Mario Marani (Ugo Tognazzi), rimandato un viaggio di lavoro a New York, torna a casa dalla moglie Francesca (Edwige Fenech) e scopre un uomo nascosto nel ripostiglio. Deciso a sapere la verità, dà il via a un week-end di peregrinazioni, iniziando a confondere realtà e fantasia.
Commedia amarissima che affronta l'ossessione del tradimento (vero o presunto) dalla prospettiva di un tipico borghese. Ugo Tognazzi, alla sua quarta prova registica, sfodera un occhio acuto e scandaglia le contraddizioni dell'alta società milanese: meschinità (esemplare la sequenza della finta esecuzione ai danni di un operaio meridionale), ipocrisie (il protagonista accusa la consorte di infedeltà, ma egli stesso ha un'amante), superficialità (l'uso di un linguaggio scurrile che evidenzia la volgarità imperante e la mancanza di qualunque codice morale). Coraggioso soprattutto nel fornire una rappresentazione del sesso a un tempo cruda e grottesca (Francesca che, nelle visioni di Marani, viene montata come una puledra o concupita da vigorosi superdotati), il film mostra qualche cedimento a livello formale, soprattutto nell'abuso di ralenti, ma le caratterizzazioni sono efficaci e Tognazzi, a livello attoriale, è straordinario. Edwige Fenech si mostra in tutto il suo splendore, dimostrando anche di saper recitare. Paolo Bonacelli è Antonio Marani, Mara Venier è la signora Bocconi; particina per Ricky Tognazzi nel ruolo di Gino. Musiche di Armando Trovajoli. Enzo Jannacci è consulente per i dialoghi
Commedia amarissima che affronta l'ossessione del tradimento (vero o presunto) dalla prospettiva di un tipico borghese. Ugo Tognazzi, alla sua quarta prova registica, sfodera un occhio acuto e scandaglia le contraddizioni dell'alta società milanese: meschinità (esemplare la sequenza della finta esecuzione ai danni di un operaio meridionale), ipocrisie (il protagonista accusa la consorte di infedeltà, ma egli stesso ha un'amante), superficialità (l'uso di un linguaggio scurrile che evidenzia la volgarità imperante e la mancanza di qualunque codice morale). Coraggioso soprattutto nel fornire una rappresentazione del sesso a un tempo cruda e grottesca (Francesca che, nelle visioni di Marani, viene montata come una puledra o concupita da vigorosi superdotati), il film mostra qualche cedimento a livello formale, soprattutto nell'abuso di ralenti, ma le caratterizzazioni sono efficaci e Tognazzi, a livello attoriale, è straordinario. Edwige Fenech si mostra in tutto il suo splendore, dimostrando anche di saper recitare. Paolo Bonacelli è Antonio Marani, Mara Venier è la signora Bocconi; particina per Ricky Tognazzi nel ruolo di Gino. Musiche di Armando Trovajoli. Enzo Jannacci è consulente per i dialoghi