Il Decamerone nero
Durata
83
Formato
Regista
Una regina cerca marito e si ritrova ingannata e sedotta da un artigiano astuto. Una donna dall’enorme libido sfianca il marito. Un giovane si finge cieco per punire gli amanti della moglie. Una prostituta vendica il fratello umiliando tre uomini potenti. Un cacciatore travestito da donna seduce un’intera famiglia.
Una sorta di decamerotico in salsa esotica. Il regista pare avere un’idea di Africa generica, stereotipata e feticizzante e un umorismo da barzelletta sconcia da bar. Le donne protagoniste hanno un rapporto inquietantemente naïf con la sessualità e con il proprio corpo, lasciando carta bianca agli uomini disposti ad abusare di questa ingenuità. Ridicolo il primo episodio e addirittura imbarazzante il terzo, con tanto di monito moraleggiante da quattro soldi. Da stendere un velo pietoso sulla deriva scatologica del penultimo, che butta in caciara elementi di denuncia sociale che il film non riesce assolutamente a rendere ficcanti. Il secondo episodio inizia destando un po’ più di interesse, siccome il potere sessuale risulta essere totalmente nelle mani di una donna che quasi fa del marito uno schiavo erotico. Per via di questo ribaltamento della situazione, è anche l’unico episodio che rischia di causare qualche sparutissima risata, ma il finale è accomodante verso uno status quo di moglie-casalinga senza pretese e rovina il già minimo divertimento. L’ultimo episodio (il più esplicito) vede protagonista il bravissimo regista Djibril Diop Mambéty che non riesce a dare dignità a una storiella che vorrebbe essere pruriginosa per via dell’ambiguità sessuale messa in scena, ma che non evita le derive più grottesche e gratuite (con tanto di zoofilia in chiusura). Che si cerchi una commedia divertente o che si preferisca un prodotto erotico seducente, questo non è il film giusto.