Howard Ratner (Adam Sandler) gestisce un negozio di gioielli nel Diamond District di New York. Ossessionato dai soldi, Howard è un giocatore d’azzardo incallito, perennemente cercato dai debitori, che prova a cambiare la sua vita puntando sulle partite di basket Nba. Tutte le sue speranze vengono riposte su un Opale proveniente dall’Africa, che attira addirittura l’interesse di Kevin Garnett, stella dei Boston Celtics.

Ambientato nel 2012, Diamanti grezzi ruota attorno alla semifinale di Conference tra Celtics e 76ers, le cui partite sono per il protagonista un motore di speranza per le scommesse che ha in pugno. Howard, padre di famiglia e uomo adultero (con l’amante che vive in un suo appartamento) e costantemente in cerca di un riscatto, da quando inizia a parlare (al telefono) in una prima sequenza, da lì, sostanzialmente, non smetterà più. Diamanti grezzi è infatti un film sommerso da parole, rumori, conversazioni riprese e interrotte, dialoghi che si accavallano l’uno sull’altro, mentre il montaggio visivo cerca di tenere il ritmo concitato e infernale di tutto ciò che viene detto e raccontato. Attraverso un dinamismo audiovisivo a dir poco scatenato, i fratelli Safdie firmano un nuovo noir urbano senza tregua, che ricorda il precedente Good Time, arrivando a superarlo sia per il ritmo che per le trovate visive. Una certa ridondanza delle situazioni raccontate non pesa infatti più di tanto, proprio per la capacità della messinscena di far entrare lo spettatore costantemente nella storia, facendoci sperare che il destino cambi realmente per Howard Ratner, personaggio portato al puro autolesionismo a cui non ci si può che affezionare. Il suo percorso, infatti, appare segnato sin dall’inizio in una forma evidente di autodistruzione mista ad ambizione, in un mondo in cui l’unica cosa che conta è il denaro. Un intrattenimento notevole e un personaggio costruito con grande cura fanno di Diamanti grezzi un prodotto pienamente riuscito e valorizzato dalla potente prova di un Adam Sandler in grandissima forma. Menzione speciale per la bellissima sequenza conclusiva nel negozio di Howard, mentre si assiste agli esiti della partita decisiva della serie tra Celtics e 76ers. Visti anche i primi e gli ultimi minuti, si potrebbe definire il film un trip lisergico senza sosta, che si conclude con la visione di quell’intero universo che l’opale, si dice, sia in grado di mostrare e le note de L’amour toujours di Gigi D’Agostino. Oltre a un sorprendente Kevin Garnett, nei panni di se stesso c'è anche il noto cantante The Weeknd, protagonista di una breve sequenza.
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