I diari della motocicletta
Diarios de motocicleta
Anno
Generi
Durata
126
Formato
Regista
All'inizio degli anni Cinquanta, il giovane laureando in medicina Ernesto Guevara de la Serna (Gael García Bernal) e l'amico biochimico Alberto Granado (Rodrigo De la Serna) intraprendono un viaggio attraverso l'America Latina, partendo in motocicletta da Buenos Aires. Un percorso che cambierà per sempre le loro vite e il modo di osservare il mondo.
Vivida cronaca di un viaggio più che mai simbolo di esperienza di vita e cammino di formazione, I diari della motocicletta è ispirato a Latinoamericana (Notas de viaje), diario di viaggio redatto dallo stesso Ernesto "Che" Guevara e al libro Un gitano sedentario (Con el Che por America Latina) di Alberto Granado. Un vasto corpus di materiale biografico frammentario e disomogeneo, felicemente tradotto dal brasiliano Walter Salles in una pellicola on the road di ampio respiro e dal forte significato simbolico; l'America Latina, paesaggisticamente splendente e suggestiva ma dilaniata da disuguaglianze sociali, è il teatro di una forte e graduale presa di coscienza da parte di un giovanissimo appartenente alla borghesia argentina, di nascita e condizioni di vita privilegiate, destinato a diventare controverso leader del futuro movimento rivoluzionario cubano. Attraverso uno stile asciutto e un'attenta ricostruzione d'epoca, Salles riesce a tratteggiare un malinconico, vitale e dolceamaro percorso di strada e di vita, con il merito di non scadere nell'apologia politica o nell'agiografia, ma senza (purtroppo) evitare schematismi narrativi nel descrivere il processo di maturazione del protagonista. Sceneggiatura (vittima di qualche prolissità di troppo) di José Rivera, musiche (notevoli) di Gustavo Santaolalla. Premio Oscar per la miglior canzone originale (Al Otro Lado Del Río, Jorge Drexler). Presentato in concorso al 57º Festival di Cannes.
Vivida cronaca di un viaggio più che mai simbolo di esperienza di vita e cammino di formazione, I diari della motocicletta è ispirato a Latinoamericana (Notas de viaje), diario di viaggio redatto dallo stesso Ernesto "Che" Guevara e al libro Un gitano sedentario (Con el Che por America Latina) di Alberto Granado. Un vasto corpus di materiale biografico frammentario e disomogeneo, felicemente tradotto dal brasiliano Walter Salles in una pellicola on the road di ampio respiro e dal forte significato simbolico; l'America Latina, paesaggisticamente splendente e suggestiva ma dilaniata da disuguaglianze sociali, è il teatro di una forte e graduale presa di coscienza da parte di un giovanissimo appartenente alla borghesia argentina, di nascita e condizioni di vita privilegiate, destinato a diventare controverso leader del futuro movimento rivoluzionario cubano. Attraverso uno stile asciutto e un'attenta ricostruzione d'epoca, Salles riesce a tratteggiare un malinconico, vitale e dolceamaro percorso di strada e di vita, con il merito di non scadere nell'apologia politica o nell'agiografia, ma senza (purtroppo) evitare schematismi narrativi nel descrivere il processo di maturazione del protagonista. Sceneggiatura (vittima di qualche prolissità di troppo) di José Rivera, musiche (notevoli) di Gustavo Santaolalla. Premio Oscar per la miglior canzone originale (Al Otro Lado Del Río, Jorge Drexler). Presentato in concorso al 57º Festival di Cannes.