Venezia 70 – Future Reloaded
Venezia 70 – Future Reloaded
Durata
120
Formato
Regista
Pablo Trapero
Amir Naderi
Atom Egoyan
Amos Gitai
Abbas Kiarostami
Walter Salles
Catherine Breillat
Paul Schrader
Bernardo Bertolucci
Kim Ki-duk
Apichatpong Weerasethakul
Michele Placido
Júlio Bressane
Teresa Villaverde
Claire Denis
Franco Piavoli
James Franco
Ermanno Olmi
Yorgos Lanthimos
Edgar Reitz
Monte Hellman
Aleksey Fedorchenko
Ulrich Seidl
Davide Ferrario
Shin'ya Tsukamoto
Salvatore Mereu
Guido Lombardi
Lav Diaz
Pietro Marcello
Franco Maresco
Krzysztof Zanussi
Brillante Mendoza
Karim Aïnouz
Jean-Marie Straub
Giuseppe Piccioni
Pablo Larraín
Sion Sono
Isabel Coixet
Todd Solondz
Hong Sang-soo
Wang Bing
Jia Zhang-ke
Frédéric Fonteyne
Shirin Neshat
Shekhar Kapur
Antonio Capuano
Christopher Walken
70 registi di tutto il mondo sono stati invitati a realizzare un cortometraggio di durata compresa fra 60 e 90 secondi, in totale libertà creativa, per celebrare il settantesimo compleanno della Mostra di Venezia.
Il futuro del cinema secondo 70 importanti autori: questo, sulla carta, l'obiettivo di un progetto ambizioso che vorrebbe sia riflettere sull'avvenire della settima arte che omaggiare lo storico festival. Il risultato però non convince fino in fondo: i cortometraggi sono, come facilmente prevedibile, del tutto scollegati gli uni dagli altri, si fatica a trovare un equilibrio di fondo e la noia prende spesso il sopravvento. Pochi sono riusciti a sviluppare un lavoro interessante, e molti hanno realizzato un progetto più adatto alla video-arte che al grande schermo. Deludenti, tra i tanti, Walter Salles, Bernardo Bertolucci, Paul Schrader, Ermanno Olmi e Haile Gerima; ottimi (e capaci da soli di alzare il livello generale dell'opera) Abbas Kiarostami e Shin'ya Tsukamoto. Colpisce positivamente anche Yorgos Lanthimos che, nonostante la breve durata, riesce a rimanere fedele alla sua idea di cinema (cinica e spietata). Tra gli italiani, il migliore è Franco Maresco, unico in grado di celebrare ironicamente il compleanno della kermesse cinematografica più antica del mondo.
Il futuro del cinema secondo 70 importanti autori: questo, sulla carta, l'obiettivo di un progetto ambizioso che vorrebbe sia riflettere sull'avvenire della settima arte che omaggiare lo storico festival. Il risultato però non convince fino in fondo: i cortometraggi sono, come facilmente prevedibile, del tutto scollegati gli uni dagli altri, si fatica a trovare un equilibrio di fondo e la noia prende spesso il sopravvento. Pochi sono riusciti a sviluppare un lavoro interessante, e molti hanno realizzato un progetto più adatto alla video-arte che al grande schermo. Deludenti, tra i tanti, Walter Salles, Bernardo Bertolucci, Paul Schrader, Ermanno Olmi e Haile Gerima; ottimi (e capaci da soli di alzare il livello generale dell'opera) Abbas Kiarostami e Shin'ya Tsukamoto. Colpisce positivamente anche Yorgos Lanthimos che, nonostante la breve durata, riesce a rimanere fedele alla sua idea di cinema (cinica e spietata). Tra gli italiani, il migliore è Franco Maresco, unico in grado di celebrare ironicamente il compleanno della kermesse cinematografica più antica del mondo.