Fear Street Parte 1: 1994
Fear Street: 1994
Durata
107
Formato
Regista
1994: una serie di brutali omicidi fa tornare la paura nella cittadina di Shadyside, da sempre tormentata da macabri eventi e serial killer che, a distanza di anni, tornano a colpire. La cittadina adiacente, Sunnyvale, sembra essere immune a questi avvenimenti: sembra infatti che tutto sia riconducibile a un’antica maledizione e a una strega che molti anni prima viveva proprio in quei luoghi.
Primo capitolo della trilogia di adattamenti dai romanzi ominimi di R.L. Stine, il film di Leigh Janiak è un’evoluzione di Piccoli Brividi, una storia horror ambientata negli anni ’90 e che proprio da quel periodo trova ispirazione per i suoi momenti meglio riusciti. A partire da una colonna sonora strepitosa, tra i punti di forza del film, che raccoglie pezzi iconici e indelebili, capaci di immergere lo spettatore nell’atmosfera 90s desiderata. Inoltre è apprezzabile il tentativo di riproprorre lo stile horror di quel periodo, con un killer vestito di nero e con una maschera da scheletro – un omaggio a Scream – e con le ambientazioni come il liceo della periferia o il centro commeriale notturno a far da cornice. Si tratta comunque di una produzione senza grandi pretese artistiche, distribuita direttamente su Netflix richiamando la tradizione dell’horror estivo in televisione, dove, a discapito di una trama originale e di una regia particolarmente ispirata, a dominare sono le grida, i momenti splatter e una tensione sempre ben gestita.
Primo capitolo della trilogia di adattamenti dai romanzi ominimi di R.L. Stine, il film di Leigh Janiak è un’evoluzione di Piccoli Brividi, una storia horror ambientata negli anni ’90 e che proprio da quel periodo trova ispirazione per i suoi momenti meglio riusciti. A partire da una colonna sonora strepitosa, tra i punti di forza del film, che raccoglie pezzi iconici e indelebili, capaci di immergere lo spettatore nell’atmosfera 90s desiderata. Inoltre è apprezzabile il tentativo di riproprorre lo stile horror di quel periodo, con un killer vestito di nero e con una maschera da scheletro – un omaggio a Scream – e con le ambientazioni come il liceo della periferia o il centro commeriale notturno a far da cornice. Si tratta comunque di una produzione senza grandi pretese artistiche, distribuita direttamente su Netflix richiamando la tradizione dell’horror estivo in televisione, dove, a discapito di una trama originale e di una regia particolarmente ispirata, a dominare sono le grida, i momenti splatter e una tensione sempre ben gestita.