Una fragile armonia
A Late Quartet
Durata
105
Formato
Regista
Peter (Christopher Walken), Robert (Philip Seymour Hoffman), Juliette (Catherine Keener) e Daniel (Mark Ivanir) fanno parte di un quartetto d'archi, con un equilibrio rodato in anni di attività insieme. La notizia che uno di loro ha una malattia degenerativa porta a mettere in discussione il gruppo, scoprendo le tensioni represse.
Al centro di questo lungometraggio c'è la duplice valenza del concetto di armonia: quella musicale, di un quartetto d'archi affiatato e conosciuto a livello mondiale, e quella dei legami tra i musicisti, ormai solo di facciata, che nasconde un sottobosco di discorsi non affrontati e problemi non risolti. Ciò che risalta è il cast, formato da volti noti e altri meno, le cui interpretazioni sono pregnanti e ricche di sfumature, riuscendo a supplire in parte alle ingenuità di sceneggiatura, così concentrata sulla battaglia narcisista tra gli artisti da dimenticare di dare spazio alle emozioni. La confezione è pulita e curata, ma solo il finale riesce a smuovere qualche sensazione, mentre il resto dell'opera è troppo controllata e distante, lasciando percepire più di una nota stonata.
Al centro di questo lungometraggio c'è la duplice valenza del concetto di armonia: quella musicale, di un quartetto d'archi affiatato e conosciuto a livello mondiale, e quella dei legami tra i musicisti, ormai solo di facciata, che nasconde un sottobosco di discorsi non affrontati e problemi non risolti. Ciò che risalta è il cast, formato da volti noti e altri meno, le cui interpretazioni sono pregnanti e ricche di sfumature, riuscendo a supplire in parte alle ingenuità di sceneggiatura, così concentrata sulla battaglia narcisista tra gli artisti da dimenticare di dare spazio alle emozioni. La confezione è pulita e curata, ma solo il finale riesce a smuovere qualche sensazione, mentre il resto dell'opera è troppo controllata e distante, lasciando percepire più di una nota stonata.