Wagon-lits con omicidi
Silver Streak
Durata
114
Formato
Regista
In viaggio su un treno da Los Angeles a Chicago, il timido George Caldwell (Gene Wilder) si ritrova coinvolto negli intrighi orditi dal perfido Roger Devereau (Patrick McGoohan). Tra imprevisti e colpi di scena, rischierà più volte la vita, ma riuscirà a dare filo da torcere agli avversari grazie alla segretaria Hilly (Jill Clayburgh) e al furfantello Grover (Richard Pryor).
Commedia di hitchcockiana memoria diretta da Arthur Hiller, che lascia campo libero ai suoi interpreti (capeggiati da uno scatenato Gene Wilder) confezionando un prodotto in (fragile) equilibrio tra comicità, azione e giallo. La sceneggiatura, firmata da Colin Higgins, arranca tra incoerenze e approssimazioni (poco amalgamati i differenti registri) e la regia risulta carente di qualsiasi guizzo stilistico e visivo; gli attori, in ogni caso, sono in buona forma (oltre a Wilder, da segnalare la performance del bravo Richard Pryor) e, con i loro siparietti, riescono a strappare più di una risata, risollevando il film dal mare magnum dell'assoluta mediocrità. Da Hiller, comunque, era lecito aspettarsi qualcosa in più. Ned Beatty è Bob Sweet. Colonna sonora di Henry Mancini, fotografia di David M. Walsh. Candidato a un Oscar per il miglior sonoro.
Commedia di hitchcockiana memoria diretta da Arthur Hiller, che lascia campo libero ai suoi interpreti (capeggiati da uno scatenato Gene Wilder) confezionando un prodotto in (fragile) equilibrio tra comicità, azione e giallo. La sceneggiatura, firmata da Colin Higgins, arranca tra incoerenze e approssimazioni (poco amalgamati i differenti registri) e la regia risulta carente di qualsiasi guizzo stilistico e visivo; gli attori, in ogni caso, sono in buona forma (oltre a Wilder, da segnalare la performance del bravo Richard Pryor) e, con i loro siparietti, riescono a strappare più di una risata, risollevando il film dal mare magnum dell'assoluta mediocrità. Da Hiller, comunque, era lecito aspettarsi qualcosa in più. Ned Beatty è Bob Sweet. Colonna sonora di Henry Mancini, fotografia di David M. Walsh. Candidato a un Oscar per il miglior sonoro.