Il giardino delle vergini suicide
The Virgin Suicides
Durata
97
Formato
Regista
Michigan, 1974. Lux (Kirsten Dunst), Therese (Leslie Hayman), Mary (A.J. Cook), Bonnie (Chelse Swain) e Cecilia (Hannah Hall) sono cinque bellissime sorelle adolescenti che, dietro un'apparente tranquillità, covano un profondo malessere esistenziale, a causa anche della bigotta educazione dei genitori (James Woods e Kathleen Turner). Rinunceranno alla vita una dopo l'altra.
Sofia Coppola (classe 1971), figlia del maestro Francis Ford, si dimostra ancora incerta nell'indagare le dinamiche giovanili in una provincia americana scissa tra trasgressione repressa (le lolite protagoniste) e perbenismo di facciata (la famiglia adagiata su rigide convenzioni etiche e religiose), ma lo sguardo impalpabile, senza nessuna volontà di giudizio, traccia già la via entro cui la regista si muoverà nelle sue opere successive. Non un ritratto familiare, né una pellicola sulle problematiche adolescenziali: un piccolo e vagamente sofisticato film sull'insondabile sensibilità femminile (ricostruita soprattutto dalle testimonianze dei ragazzi invaghiti delle sorelle) che ha il pregio di rientrare in un cinema d'autore moderno senza fastidiosi intellettualismi. La leggerezza di tocco tipica della Coppola è ancora a uno stadio embrionale, ma il talento c'è e si vede. Notevole Kathleen Turner, arida madre oppressiva. Raffinata fotografia pastello di Edward Lachman e impalpabile colonna sonora del duo francese Air. Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del 52º Festival di Cannes.
Sofia Coppola (classe 1971), figlia del maestro Francis Ford, si dimostra ancora incerta nell'indagare le dinamiche giovanili in una provincia americana scissa tra trasgressione repressa (le lolite protagoniste) e perbenismo di facciata (la famiglia adagiata su rigide convenzioni etiche e religiose), ma lo sguardo impalpabile, senza nessuna volontà di giudizio, traccia già la via entro cui la regista si muoverà nelle sue opere successive. Non un ritratto familiare, né una pellicola sulle problematiche adolescenziali: un piccolo e vagamente sofisticato film sull'insondabile sensibilità femminile (ricostruita soprattutto dalle testimonianze dei ragazzi invaghiti delle sorelle) che ha il pregio di rientrare in un cinema d'autore moderno senza fastidiosi intellettualismi. La leggerezza di tocco tipica della Coppola è ancora a uno stadio embrionale, ma il talento c'è e si vede. Notevole Kathleen Turner, arida madre oppressiva. Raffinata fotografia pastello di Edward Lachman e impalpabile colonna sonora del duo francese Air. Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del 52º Festival di Cannes.