Attraverso innumerevoli immagini di repertorio, Claude Lorius ripercorre la sua carriera di studioso dei ghiacci provando a spiegarci quanto sapere è nascosto all'interno di essi e come sia possibile usare i dati ricavati per analizzare la salute della Terra e i pericoli che corre.
Seguendo i racconti di Claude Lorius, Luc Jacquet costruisce un documentario incentrato su un lungo monologo condotto dallo studioso e su alcuni video di repertorio calzanti e di forte spessore. A non funzionare, però, è la fastidiosa e stucchevole cornice costruita dal regista francese: utilizzando immagini evocative e abbondando di retorica (l'impiego enfatico della musica, la solitudine di Lorius colta mentre contempla il panorama), Jacquet restituisce un prodotto finto e grossolano proprio là dove la questione sollevata dallo studioso si fa più spinosa e delicata, ovvero riguardo la salute del pianeta Terra e i rischi che sta correndo. Nel complesso, un documentario poco frizzante e sottotono, ricco di contenuti importanti e interessanti ma che rischiano di perdersi in mezzo ai tanti passaggi deboli e raffazzonati. Un'occasione in buona parte sprecata. Scelto come film di chiusura del Festival di Cannes nel 2015.
Seguendo i racconti di Claude Lorius, Luc Jacquet costruisce un documentario incentrato su un lungo monologo condotto dallo studioso e su alcuni video di repertorio calzanti e di forte spessore. A non funzionare, però, è la fastidiosa e stucchevole cornice costruita dal regista francese: utilizzando immagini evocative e abbondando di retorica (l'impiego enfatico della musica, la solitudine di Lorius colta mentre contempla il panorama), Jacquet restituisce un prodotto finto e grossolano proprio là dove la questione sollevata dallo studioso si fa più spinosa e delicata, ovvero riguardo la salute del pianeta Terra e i rischi che sta correndo. Nel complesso, un documentario poco frizzante e sottotono, ricco di contenuti importanti e interessanti ma che rischiano di perdersi in mezzo ai tanti passaggi deboli e raffazzonati. Un'occasione in buona parte sprecata. Scelto come film di chiusura del Festival di Cannes nel 2015.