Il regista Bernard Rougerie (Michel Piccoli) non riesce più a lavorare e vede entrare in crisi il rapporto con la moglie (Arlette Bonnard). Decide così di trasferirsi in una casa popolare, nella periferia di Parigi, e qui si innamora di Anne (Christine Pascal), una giovane disoccupata. Grazie alla storia con la donna, Bernard riuscirà a superare le sue difficoltà e imparerà a relazionarsi con i curiosi vicini del suo condominio.

Quarto film di Bertrand Tavernier, opera in cui il regista si interroga sul proprio ruolo di uomo di cinema, focalizzandosi su una crisi creativa e personale che rivela elementi autobiografici (come mostra l'assonanza tra il nome del protagonista e quello del cineasta). Il film riflette sul solipsismo che comporta la produzione artistica e sulla necessità di aprirsi al mondo, di confrontarsi con gli altri e rimettere in discussione la propria identità, il proprio modo di vedere le cose e le proprie certezze. Ma la narrazione è declinata in maniera piuttosto prevedibile e scialba, lo sguardo sulla varia umanità che costituisce un mondo proletario appare bozzettistico e la componente introspettiva pecca di incisività e di capacità di coinvolgimento. Scritto dal regista con la collaborazione di Charlotte Dubreuil e Christine Pascal. Musiche di Philippe Sarde, fotografia di Alain Levent.
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