Grisbì
Touchez pas au grisbi
Premi Principali
Coppa Volpi per il miglior attore alla Mostra del Cinema di Venezia 1954
Durata
94
Formato
Regista
Max (Jean Gabin), gangster al crepuscolo, sta progettando un ultimo grande colpo, ma le persone più intime intorno a lui lo smascherano rivelando i suoi intenti e per Max saranno guai seri.
A partire dall'omonimo romanzo della Série noir di Albert Simonin, su sceneggiatura dello scrittore, del regista e di Maurice Griffe, Becker sviluppa una crime story all'insegna della vendetta e della ritorsione, del ricatto e dell'ambizione sfrenata, dell'assenza di scrupoli e dell'aderenza a un codice di valori tanto antico quanto spietato. Becker si conferma un eccellente regista, solido e maturo, dallo stile stentoreo e saettante, sempre attento ai chiaroscuri, alle sfumature, alla zona d'ombra labile e sottile che separa il bene dal male. Sublime nell'inscenare le rese dei conti e la crudeltà congenita di un feroce microcosmo, Grisbi è un'operazione decadente ma anche magniloquente, che parla di invecchiamento, del tempo che passa e di obbligate rese dei conti col passato con lucidità ed estrema maturità. La censura, in Italia, lo sforbiciò tagliando non poche sequenze ritenute scandalose. Nel cast una Jeanne Moreau agli esordi, ma anche un supremo Jean Gabin, premiato con la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia. Esordio cinematografico anche per Lino Ventura.
A partire dall'omonimo romanzo della Série noir di Albert Simonin, su sceneggiatura dello scrittore, del regista e di Maurice Griffe, Becker sviluppa una crime story all'insegna della vendetta e della ritorsione, del ricatto e dell'ambizione sfrenata, dell'assenza di scrupoli e dell'aderenza a un codice di valori tanto antico quanto spietato. Becker si conferma un eccellente regista, solido e maturo, dallo stile stentoreo e saettante, sempre attento ai chiaroscuri, alle sfumature, alla zona d'ombra labile e sottile che separa il bene dal male. Sublime nell'inscenare le rese dei conti e la crudeltà congenita di un feroce microcosmo, Grisbi è un'operazione decadente ma anche magniloquente, che parla di invecchiamento, del tempo che passa e di obbligate rese dei conti col passato con lucidità ed estrema maturità. La censura, in Italia, lo sforbiciò tagliando non poche sequenze ritenute scandalose. Nel cast una Jeanne Moreau agli esordi, ma anche un supremo Jean Gabin, premiato con la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia. Esordio cinematografico anche per Lino Ventura.