Harry Potter e il principe mezzosangue
Harry Potter and the Half-Blood Prince
Durata
153
Formato
Regista
Al sesto anno della scuola per maghi, Harry Potter (Daniel Radcliffe) è convinto che Draco Malfoy (Tom Felton) stia tramando qualcosa di grosso: strane cose succedono a Hogwarts e, alcuni studenti tra cui Ron (Rupert Grint), cadono vittime di avvelenamenti e maledizioni. Nel frattempo, Silente (Michael Gambon) chiede a Harry di accompagnarlo alla ricerca degli Horcrux, dentro i quali si nasconde l'anima di Voldemort.
Tra i più oscuri e drammatici capitoli dedicati al maghetto più famoso del mondo, Harry Potter e il principe mezzosangue è anche il momento della crescita definitiva dei giovani protagonisti che, finalmente, svelano i loro sentimenti: Hermione (Emily Watson) per Ron, e Harry per Ginny Weasley (Bonnie Wright). Ma la materia, come per ogni romanzo, è polposa e difficile da condensare in un film, nonostante le due ore e trenta di durata: a farne le spese sono sia gli intrighi che i personaggi, soprattutto quello di Severus Piton (Alan Rickman), tra i più interessanti dell'intera saga, i cui profondi risvolti vengono qui solo accennati. Gli effetti digitali, non sempre riusciti, dilagano, a partire dal catastrofico incipit londinese con il crollo del Millenium Bridge a opera dei Mangiamorte. Spesso, infatti, la sensazione è quella di trovarsi in un grande videogame con ben poco afflato cinematografico. Interessante, tuttavia, l'uso di una fotografia livida e notturna, specie per ritrarre i momenti più dark, come la scena, pienamente horror, nella caverna con i morti viventi, o i flashback sull'infanzia e l'adolescenza di Tom Riddle. Finale traumatico e crepuscolare che prelude alla fine imminente delle avventure di Harry e soci. Helena Bonham Carter è sempre in forma, splendida nell'incarnare la psicopatica Bellatrix Lestrange. Tra le new entry, Jim Broadbent nel ruolo del professor Horace Lumacorno, fin troppo sensibile alle lusinghe degli studenti migliori.
Tra i più oscuri e drammatici capitoli dedicati al maghetto più famoso del mondo, Harry Potter e il principe mezzosangue è anche il momento della crescita definitiva dei giovani protagonisti che, finalmente, svelano i loro sentimenti: Hermione (Emily Watson) per Ron, e Harry per Ginny Weasley (Bonnie Wright). Ma la materia, come per ogni romanzo, è polposa e difficile da condensare in un film, nonostante le due ore e trenta di durata: a farne le spese sono sia gli intrighi che i personaggi, soprattutto quello di Severus Piton (Alan Rickman), tra i più interessanti dell'intera saga, i cui profondi risvolti vengono qui solo accennati. Gli effetti digitali, non sempre riusciti, dilagano, a partire dal catastrofico incipit londinese con il crollo del Millenium Bridge a opera dei Mangiamorte. Spesso, infatti, la sensazione è quella di trovarsi in un grande videogame con ben poco afflato cinematografico. Interessante, tuttavia, l'uso di una fotografia livida e notturna, specie per ritrarre i momenti più dark, come la scena, pienamente horror, nella caverna con i morti viventi, o i flashback sull'infanzia e l'adolescenza di Tom Riddle. Finale traumatico e crepuscolare che prelude alla fine imminente delle avventure di Harry e soci. Helena Bonham Carter è sempre in forma, splendida nell'incarnare la psicopatica Bellatrix Lestrange. Tra le new entry, Jim Broadbent nel ruolo del professor Horace Lumacorno, fin troppo sensibile alle lusinghe degli studenti migliori.