I marciapiedi di New York

Brandon (James Mason) è un uomo d'affari felicemente sposato con Jessie (Barbara Stanwyck), che però non riesce a dimenticare la sua vecchia fiamma, Isabel (Ava Gardner). Quando, casualmente i due si rivedranno, inizieranno una serie di guai che culmineranno con l'omicidio della donna. Brandon diventa dunque il primo indiziato della polizia.

Lasciando momentaneamente da parte la commedia sentimentale, Mervyn LeRoy dirige un dramma che, pur basandosi su un soggetto non particolarmente originale, riesce a indovinare qualche scelta. Il regista infatti riesce a imprimere alla pellicola il suo stile curato ed elegante, sinuoso nei movimenti e sensuale nel tratteggiare le figure femminili. Sono proprio loro a regalare i momenti di maggior spicco durante la visione: Ava Gardner e Barbara Stanwyck escono (finalmente) dai panni che, quasi sempre, hanno vestito per inscenare uno scontro tutto al femminile divertente e significativo (la sequenza del litigio è spesso citata come una delle migliori diatribe rosa della Hollywood di quegli anni). Seppur a tratti un po' troppo prolisso e mai incalzante quanto dovrebbe, I marciapiedi di New York (decisamente fuori luogo la traduzione italiana del titolo) si lascia apprezzare nell'insieme, commuovendo il pubblico più emotivo e intrigando gli spettatori più dinamici. Nella scena girata all'aeroporto compare, in un breve cameo non accreditato, Roger Moore (futuro James Bond).