Hitchcock
Hitchcock
Durata
98
Formato
Regista
Dopo il successo di Intrigo internazionale (1959), Alfred Hitchcock è deciso a dirigere un film rischiosissimo, Psycho, che sarà costretto a girare in bianco e nero, autofinanziandosi e senza grandi star. Per portarlo a termine, però, avrà molto bisogno del supporto, umano e professionale, di sua moglie Alma Reville (Helen Mirren).
Il primo film di finzione di Sacha Gervasi è un progetto a dir poco ambizioso, che adatta il celebre volume di Stephen Rebello Come Hitchcock ha realizzato Psycho. Più che un lungometraggio sulla lavorazione del capolavoro del 1960, è un film incentrato sull'ossessione di Hitchcock per le donne, dalle attrici (il rapporto con Vera Miles è ben sviscerato) alla moglie, sua abituale collaboratrice con cui sta passando un momento di crisi. Intelligentemente, Gervasi tenta di costruire tutto il suo lavoro come se fosse un giallo hitchcockiano a tutti gli effetti, a suo modo angoscioso e disposto a svelare le sue carte soltanto nella conclusione. Qualche calo nella seconda parte e il troppo spazio lasciato ai personaggi di contorno (in primis allo sceneggiatore Whitfield Cook interpretato da Danny Huston), tolgono un po' di mordente a un progetto di buona fattura e ben interpretato da un cast complessivamente in gran forma. Impressionante la somiglianza tra James D'Arcy e Anthony Perkins, ma il migliore in campo è un credibile Anthony Hopkins. Musiche di Danny Elfman.
Il primo film di finzione di Sacha Gervasi è un progetto a dir poco ambizioso, che adatta il celebre volume di Stephen Rebello Come Hitchcock ha realizzato Psycho. Più che un lungometraggio sulla lavorazione del capolavoro del 1960, è un film incentrato sull'ossessione di Hitchcock per le donne, dalle attrici (il rapporto con Vera Miles è ben sviscerato) alla moglie, sua abituale collaboratrice con cui sta passando un momento di crisi. Intelligentemente, Gervasi tenta di costruire tutto il suo lavoro come se fosse un giallo hitchcockiano a tutti gli effetti, a suo modo angoscioso e disposto a svelare le sue carte soltanto nella conclusione. Qualche calo nella seconda parte e il troppo spazio lasciato ai personaggi di contorno (in primis allo sceneggiatore Whitfield Cook interpretato da Danny Huston), tolgono un po' di mordente a un progetto di buona fattura e ben interpretato da un cast complessivamente in gran forma. Impressionante la somiglianza tra James D'Arcy e Anthony Perkins, ma il migliore in campo è un credibile Anthony Hopkins. Musiche di Danny Elfman.