I cigni selvatici
Dikiye lebedi
Durata
57
Formato
Un re presenta alla figlia Elisa e ai suoi undici fratelli la loro nuova matrigna. La donna è in realtà una strega che trasforma i principi in cigni e rende irriconoscibile la giovane. Insieme, cercheranno di spezzare l’incanto.
Hans Christian Andersen è in assoluto tra gli autori più amati e adattati dalla Sojuzmul’tfil’m e i coniugi Vera Cechanovskie e Mikhail Cechanovskie non fanno eccezione. Scelgono una fiaba piuttosto conosciuta e la riportano molto fedelmente (unica aggiunta, il corvo che aiuta Elisa a trovare la soluzione per spezzare l’incantesimo, ruolo che nel testo aveva la fata Morgana). Lo stile usato ricorda le miniatura medievali ed è affascinante, distaccandosi non solo dai prodotti statunitensi coevi, ma anche dalle altre pellicole dello studio sovietico. A questo si aggiunge una superba tavola cromatica, che rende il film una vera gioia per gli occhi. Belli anche i momenti musicali e ottimo il ritmo. Inoltre, i registi introducono nell’animazione il montaggio alternato, come nell’efficace incipit, tecnica finora limitata ai film dal vero. Insomma, una piccola perla che purtroppo non ha conosciuto lo stesso successo di altri lungometraggi della casa di produzione, dovuto anche a una distribuzione claudicante che l’ha fatto arrivare in Italia con tagli e rimontaggi. Da riscoprire.
Hans Christian Andersen è in assoluto tra gli autori più amati e adattati dalla Sojuzmul’tfil’m e i coniugi Vera Cechanovskie e Mikhail Cechanovskie non fanno eccezione. Scelgono una fiaba piuttosto conosciuta e la riportano molto fedelmente (unica aggiunta, il corvo che aiuta Elisa a trovare la soluzione per spezzare l’incantesimo, ruolo che nel testo aveva la fata Morgana). Lo stile usato ricorda le miniatura medievali ed è affascinante, distaccandosi non solo dai prodotti statunitensi coevi, ma anche dalle altre pellicole dello studio sovietico. A questo si aggiunge una superba tavola cromatica, che rende il film una vera gioia per gli occhi. Belli anche i momenti musicali e ottimo il ritmo. Inoltre, i registi introducono nell’animazione il montaggio alternato, come nell’efficace incipit, tecnica finora limitata ai film dal vero. Insomma, una piccola perla che purtroppo non ha conosciuto lo stesso successo di altri lungometraggi della casa di produzione, dovuto anche a una distribuzione claudicante che l’ha fatto arrivare in Italia con tagli e rimontaggi. Da riscoprire.