Piersanti Mattarella (David Coco), Presidente della Regione Sicilia, fu ucciso a Palermo nella centralissima Via Libertà, il 6 gennaio 1980. Secondo la vedova, Irma Chiazzese (Donatella Finocchiaro), il killer fu il terrorista di destra Valerio Fioravanti, da lei ripetutamente riconosciuto. Secondo il Giudice Istruttore, Giovanni Falcone (Ivan Giambirtone), Mattarella fu ucciso da neofascisti per uno scambio di “servizi” tra Cosa Nostra, Banda della Magliana e i NAR di Fioravanti, interessati a far evadere il leader Concutelli, provvisoriamente rinchiuso nel carcere Ucciardone di Palermo.

Aurelio Grimaldi, maestro elementare poi divenuto regista e cineasta attento al lascito di Pier Paolo Pasolini, al quale si è spesso dedicato, con Il delitto Mattarella si è imbarcato nel tentativo di ricostruire il clima politico che ha preceduto l’omicidio del politico siciliano, protetto a Roma dal segretario della DC e dal presidente della Repubblica Pertini ma totalmente inviso ai capi-corrente siciliani del suo partito. Un evento cruciale nella storia della regione, in grado all’epoca di scombussolare anche equilibri nazionali e di far risuonare molti interrogativi anche a quarant’anni di distanza, ma che il film di Grimaldi racconta senza alcun nerbo e spessore cinematografico, con un impianto di scrittura e messa in scena fragile e scollato. Il fratello del presidente della Repubblica Sergio, presente nel film da giovane e interpretato da Francesco La Mantia, fu figura scomoda, capace di evidenziare i nervi scoperti delle connessioni più temi e insondabili tra Mafia e Politica, ma il voto di castità al ribasso della ricostruzione, più pedante che dettagliata, tarpa le ali a qualsiasi guizzo e invenzione, muovendosi tra staticità imbalsamata, recitazione monocorde e irrigidita, quando non direttamente coi giri sbagliati, e un’onnipresente voce narrante che fa il pieno di didascalismo. Le intenzioni di partenza sono senz’altro lodevoli, la resa non è però praticamente mai all’altezza. Pigrissimo, per scelta dei volti e resa complessiva, anche il cast: Sergio Friscia è Rosario Spatola, Leo Gullotta interpreta Rosario Nicoletti e Tony Sperandeo veste i panni di Vito Ciancimino. 
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