Giulia (Loredana Cannata) è un'assistente sociale che, di notte, si trasforma in una “donna lupo”: predatrice disinibita e trasgressiva, cerca di sedurre il maggior numero di uomini per il solo gusto di collezionare rapporti sessuali, evitando ogni tipo di implicazione sentimentale. Le cose cambiano quando incontra lo studente Valerio (Arturo Paglia), che rimane affascinato dalla donna e cerca di ritrovarla anche se lei gli ha fornito un numero di telefono sbagliato.

Aurelio Grimaldi prova ad applicare la sua visione pasoliniana al mondo dell'emancipazione femminile e sessuale, ma il risultato è ben lontano dai suoi intenti: il film manca di una trama solida e scorre malamente senza lasciare traccia della visione. Fin dalla scena iniziale del sogno, girata in bianco e nero per distinguerla dalla realtà, si assiste a un problema fondamentale nella lunghezza delle inquadrature: c'è un perpetuare delle immagini erotiche che diventano alla lunga insistenti e superflue. Una provocazione sterile e fin noiosa.
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