
Sapori e dissapori
No Reservations
Durata
104
Formato
Regista
In seguito alla morte della sorella, Kate (Katherine Zeta Jones), chef rinomata ma dal pessimo carattere, deve prendersi cura della nipote Zoe (Abigail Breslin) e rischia di essere sostituita dal suo affabile aiuto cuoco Nick (Aaron Eckhart). Tra i due nasce una competizione professionale mentre Zoe cerca di farli avvicinare sentimentalmente.
Remake di Ricette d’amore di Sandra Nettelbeck, questo film è l’ennesimo prodotto leggero che vuole assimilare le ricette culinarie agli eventi della vita. Ma questa commedia, inutilmente condita da nodi drammatici sciolti in maniera semplicistica, risulta addirittura insipida. Sebbene la Breslin faccia sorridere di tenerezza e le dinamiche tra i due amanti-rivali possano risultare credibili, la Zeta Jones è in parte ma sprecata, mentre un inespressivo Eckhart propina uno stereotipo italiano imbarazzante. Insomma, protagonisti sottotono e personaggi di accompagnamento come contorno insapore enfatizzano uno script superficiale e banale fino alla scontata conclusione da fiction televisiva. Citazioni di Pavarotti e di Ray Gelato accompagnano la visione insieme alle poche anche se sempre azzeccate note di Philip Glass.
Remake di Ricette d’amore di Sandra Nettelbeck, questo film è l’ennesimo prodotto leggero che vuole assimilare le ricette culinarie agli eventi della vita. Ma questa commedia, inutilmente condita da nodi drammatici sciolti in maniera semplicistica, risulta addirittura insipida. Sebbene la Breslin faccia sorridere di tenerezza e le dinamiche tra i due amanti-rivali possano risultare credibili, la Zeta Jones è in parte ma sprecata, mentre un inespressivo Eckhart propina uno stereotipo italiano imbarazzante. Insomma, protagonisti sottotono e personaggi di accompagnamento come contorno insapore enfatizzano uno script superficiale e banale fino alla scontata conclusione da fiction televisiva. Citazioni di Pavarotti e di Ray Gelato accompagnano la visione insieme alle poche anche se sempre azzeccate note di Philip Glass.