Improvvisamente l'inverno scorso
Improvvisamente l'inverno scorso
Durata
85
Formato
Regista
Nel 2007 la proposta di legge del governo Prodi per la tutela dei diritti delle coppie di fatto, chiamata DICO (ovvero DIritti e doveri delle persone stabilmente COnviventi) porta alla ribalta la discussione sui diritti civili delle coppie omosessuali. A prendere parte al dibattito persone qualunque, politici ma soprattutto la chiesa cattolica, la quale, a partire dal Papa, si impegnò fortemente per evitare che la legge passasse.
Il primo e personalissimo lavoro della coppia, cinematografica e “di fatto”, Gustav Hofer e Luca Ragazzi, Improvvisamente l’anno scorso, è un documentario apertamente politico e schierato che sfrutta la sua dichiarata amatorialità e didascalicità per esprimere tutto lo sdegno nei confronti di un pensiero così arretrato, da essere quasi impensabile. I due registi, testando l’umore della popolazione italiana riguardo a questo disegno di legge, fanno emergere una latente omofobia presente in una grande fetta di popolazione italiana. A queste opinioni, quasi sempre tra il sensazionalismo religioso e teorie antropologiche pseudo-scientifiche, i due ragazzi non provano neanche a controbattere, si limitano ad ascoltarle, sconcertati e turbati poiché, anche volendo, non riuscirebbero a trovare un terreno fertile per aprire un dialogo vagamente proficuo. Prende la forma quindi di un lavoro parziale, totalmente sbilanciato sulla documentazione dei materiali (un’infinita carrellata di idee bislacche e inquietanti) ai danni dell’elaborazione degli stessi ma, a suo modo, essenziale: mettere in scena, in maniera del tutto sincera e partecipata, le mostruosità nascoste all’interno della nostra società è un atto necessario, ancor di più se, come in questo caso, lo scopo non è solo quello di riflettere sul presente, ma di cambiare il futuro. E a ben vedere, nel finale, i due registi riescono nel loro intento.
Il primo e personalissimo lavoro della coppia, cinematografica e “di fatto”, Gustav Hofer e Luca Ragazzi, Improvvisamente l’anno scorso, è un documentario apertamente politico e schierato che sfrutta la sua dichiarata amatorialità e didascalicità per esprimere tutto lo sdegno nei confronti di un pensiero così arretrato, da essere quasi impensabile. I due registi, testando l’umore della popolazione italiana riguardo a questo disegno di legge, fanno emergere una latente omofobia presente in una grande fetta di popolazione italiana. A queste opinioni, quasi sempre tra il sensazionalismo religioso e teorie antropologiche pseudo-scientifiche, i due ragazzi non provano neanche a controbattere, si limitano ad ascoltarle, sconcertati e turbati poiché, anche volendo, non riuscirebbero a trovare un terreno fertile per aprire un dialogo vagamente proficuo. Prende la forma quindi di un lavoro parziale, totalmente sbilanciato sulla documentazione dei materiali (un’infinita carrellata di idee bislacche e inquietanti) ai danni dell’elaborazione degli stessi ma, a suo modo, essenziale: mettere in scena, in maniera del tutto sincera e partecipata, le mostruosità nascoste all’interno della nostra società è un atto necessario, ancor di più se, come in questo caso, lo scopo non è solo quello di riflettere sul presente, ma di cambiare il futuro. E a ben vedere, nel finale, i due registi riescono nel loro intento.