Il giornalista Alan Foster (Anthony Franciosa) viene sfidato da Edgar Allan Poe (Klaus Kinski) a trascorrere la notte in un castello che si dice infestato dagli spettri. Il suo iniziale scettiscismo sarà presto destinato a essere sconfitto.

Auto-remake di Danza macabra, firmato da Margheriti nel 1964, a dispetto del titolo Nella stretta morsa del ragno non è un thriller all'italiana ma un horror soprannaturale che scomoda la figura del grande narratore americano solo per preludere a una classica storia di fantasmi. Margheriti non ha perso il gusto per il gotico e per le ambientazioni lunari, pur esagerando un po' con l'oscurità, ma al netto delle modifiche imposte dalla spregiudicatezza del nuovo decennio, inserisce qualche sequenza erotica in più, comprese strizzatine d'occhio lesbiche, e i fantasmi si contaminano di vampirismo. Kinski è un Poe febbrile e allucinato, perfettamente in parte, e non manca qualche autentico spavento, ma per gli appassionati è meglio recuperare l'originale, più fedele all'ambientazione brumosa del genere. Musiche di Riz Ortolani.
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