La vita di Dan (Dennis Quaid), direttore commerciale di una rivista di sport, cambia improvvisamente quando la testata per cui lavora viene acquisita da una multinazionale: l'uomo si troverà come capo il rampante e arrogante ventiseienne Carter (Topher Grace) che, pochi mesi dopo, s'innamorerà di sua figlia, Alex (Scarlett Johansson).

Il mondo del lavoro ormai è un gioco al massacro, in cui non contano più le relazioni, ma solo il profitto. Paul Weitz, nel duplice ruolo di regista e sceneggiatore, realizza un apologo contemporaneo giocato sulle dinamiche aziendali degli anni 2000, incarnate dalle visioni opposte di Dan (la vecchia guardi) e Carter (il nuovo che avanza, non sempre sinonimo di progresso). Nulla di nuovo, ma l'ambientazione è sufficientemente accattivante e il brio non manca. Una commedia garbata e piacevole, che però procede su binari troppo consolidati per poter risultare del tutto riuscita. Tutti ben vestiti, ben truccati, ben pettinati. Pure troppo. Presentato in concorso al Festival di Berlino.
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