Knife + Heart

Un couteau dans le cœur

Anno

Generi

Durata

110

Formato

Regista

Parigi, estate del 1979. Anne (Vanessa Paradis) è una produttrice di film porno di bassissima lega. Dopo che la sua montatrice e amante Lois (Kate Moran) la lascia, decide di vendicarsi e girare un progetto ambizioso che dia una scossa alla sua vita. Ma uno dei suoi attori viene brutalmente assassinato e Anne si ritrova invischiata in una strana investigazione che ribalterà completamente il corso della sua esistenza…



Seguendo le coordinate stilizzate di una messa in scena maldestramente onirica, il giovane regista francese Yann Gonzalez, già regista del folle Les Rencontres d'après minuit, presentato a Cannes nel 2013 come proiezione speciale della Settimana della Critica e vincitore del Milano Film Festival nello stesso anno, ha messo in piedi una fusione indiscriminata di giallo, film di serial killer e omaggio indiscriminato al sottobosco del porno gay a cavallo tra anni Settanta e Ottanta. La trama, non a caso, assecondando questa fluidità metamorfica e liberatoria tra i formati e i generi, in un processo di mutazione continua che è esso stesso deliberatamente queer, procedendo per brandelli, strappi onirici, liberatorie e sfacciate frammentazioni. Il risultato finale è senz’altro affascinante nelle premesse, ma tragicamente interdetto nei risultati: il trash sfugge spesso di mano e rivolge la lama verso se stesso, inabissando a più riprese una mano registica che, pur potendo vantare un’ispirazione tutt’altro che trascurabile, non ha probabilmente spalle larghe a sufficienza per reggere una mescolanza così selvaggia di riferimenti. I modelli, più o meno pretestuosamente convocati, in compenso fioccano, dal Cruising (1980) di William Friedkin ai deliri di Bruce LaBruce, passando per le ossessioni tipiche di Brian De Palma. La recitazione di bassa lega, spiritata e fumettistica, replicata da tutti gli attori per sintonizzarsi sul livello pessimo del mondo sotterraneo e underground di cui parla il film, lascia spesso interdetti. Un film da leggere anche come atto liberatorio contro ogni forma di omofobia.Il coltello del titolo, ovviamente e ironicamente, si presta alle più prevedibili (e falliche) applicazioni. Musiche dei losangelini e sempre bravi M83 (uno dei componenti, Anthony Gonzalez, è il fratello del regista Yann). Nel cast anche il regista transalpino Bertrand Mandico e l’attore e regista Jacques Nolot. Presentato in concorso al Festival di Cannes 2018.
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