Cha Cha Cha
Durata
95
Formato
Regista
Corso (Luca Argentero), ex poliziotto ora detective privato, indaga sul fatale incidente di un sedicenne fuori da una discoteca. Il recente ritrovamento di un cadavere in una discarica potrebbe essere un evento collegato alla morte del ragazzo, ma il caso viene ostacolato dal commissario Torre (Claudio Amendola).
Marco Risi si mette alla prova con un thriller venato di sfumature noir, tra femme fatale, detective maledetti e bellocci, segreti sepolti e una Roma notturna piena di peccati, ben illuminata (la fotografia è del compianto Marco Onorato) e immersa in tonalità cromatiche scure e algide ma a loro modo lampeggianti e luccicanti. Il regista si destreggia all'interno di un genere decisamente poco frequentato dal cinema italiano, ricalcando in modo eccessivamente calligrafico e didascalico un immaginario esterofilo e facendoci dono di alcune fragili e dimenticabili sortite nel dilettantesco. Un paio di scene, tra cui l'inseguimento in metropolitana e il combattimento con Argentero nudo che sembra uscito da La promessa dell'assassino (2008) di David Cronenberg, non sono malaccio, ma i plagi sono troppi, la scrittura non è solida e le ambizioni si rivelano decisamente troppo elevate. Finale raffazzonato e frettoloso.
Marco Risi si mette alla prova con un thriller venato di sfumature noir, tra femme fatale, detective maledetti e bellocci, segreti sepolti e una Roma notturna piena di peccati, ben illuminata (la fotografia è del compianto Marco Onorato) e immersa in tonalità cromatiche scure e algide ma a loro modo lampeggianti e luccicanti. Il regista si destreggia all'interno di un genere decisamente poco frequentato dal cinema italiano, ricalcando in modo eccessivamente calligrafico e didascalico un immaginario esterofilo e facendoci dono di alcune fragili e dimenticabili sortite nel dilettantesco. Un paio di scene, tra cui l'inseguimento in metropolitana e il combattimento con Argentero nudo che sembra uscito da La promessa dell'assassino (2008) di David Cronenberg, non sono malaccio, ma i plagi sono troppi, la scrittura non è solida e le ambizioni si rivelano decisamente troppo elevate. Finale raffazzonato e frettoloso.