L'insostenibile leggerezza dell'essere

The Unbearable Lightness of Being

Anno

Paese

Usa

Durata

171

Formato

Regista

Praga, 1968. Tomas (Daniel Day-Lewis), brillante neurochirurgo con la passione per le donne, sposa Tereza (Juliette Binoche), una giovane cameriera che sopporta i continui tradimenti dell'uomo. L'invasione da parte delle forze armate russe, però, costringe i coniugi alla fuga verso Ginevra, dove Sabina (Lena Olin), un vecchia fiamma di Tomas, li ha preceduti.

Tratto dall'omonimo romanzo di Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere ha il pregio di intraprendere una strada documentaristica (come dimostra l'impiego di alcune immagini di repertorio), concentrata sulla ricostruzione del contesto storico, piuttosto che puntare sul complesso apparato filosofico dell'opera scritta. Il regista decide di mettere al centro del suo lavoro la tragedia dell'invasione sovietica e le sue drammatiche conseguenze (individuali e collettive), intrecciandole con un dramma sentimentale dall'andamento classico. Il romanzo è stato sfrondato a favore di una struttura più fluida, a cui mancano però dei veri guizzi da ricordare, ma Kaufman è attento a non scadere nella retorica e il suo sguardo si mantiene delicato fino alla fine. Un po' più di coraggio non gli avrebbe guastato, ma la confezione è impeccabile (la fotografia è di Sven Nykvist) e gli attori in ottima forma.
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