
L'orribile verità
The Awful Truth
Durata
91
Formato
Regista
Jerry (Cary Grant) e Lucy (Irene Dunne) sono due coniugi in crisi. Entrambi traditi e traditori, sono in attesa che il divorzio diventi definitivo. Intanto, però, non riescono a fare a meno di frequentarsi per cercare di compromettere le rispettive relazioni extraconiugali.
Tratto da una commedia teatrale di Arthur Richman, L'orribile verità è una classica screwball comedy in cui i protagonisti si allontanano l'uno dall'altra per poi riscoprirsi nuovamente innamorati. La regia frizzante ed elegante di Leo McCarey avvalora al meglio un testo già in partenza molto solido, mentre la magica alchimia tra i due protagonisti dona al film un'aura genuina e delicata (né Cary Grant, né Irene Dunne, che verrà nominata all'Oscar per questo ruolo, avevano letto per intero la sceneggiatura prima della lavorazione, avendo così molto spazio d'improvvisazione). Divertente, godibile, scorrevole, la pellicola funziona tanto nelle gag fisiche quanto negli ottimi dialoghi/battibecchi tra moglie e marito. Meritato il premio Oscar vinto da McCarey come miglior regista. Prima di lui, Paul Powell e Marshall Neilan avevano già trasposto sullo schermo la stessa pièce, realizzando due pellicole omonime rispettivamente del 1925 e del 1929. Successivamente, invece, sarà Alexander Hall a rimettere mano al soggetto in chiave più musicale con Ancora e sempre (1953).
Tratto da una commedia teatrale di Arthur Richman, L'orribile verità è una classica screwball comedy in cui i protagonisti si allontanano l'uno dall'altra per poi riscoprirsi nuovamente innamorati. La regia frizzante ed elegante di Leo McCarey avvalora al meglio un testo già in partenza molto solido, mentre la magica alchimia tra i due protagonisti dona al film un'aura genuina e delicata (né Cary Grant, né Irene Dunne, che verrà nominata all'Oscar per questo ruolo, avevano letto per intero la sceneggiatura prima della lavorazione, avendo così molto spazio d'improvvisazione). Divertente, godibile, scorrevole, la pellicola funziona tanto nelle gag fisiche quanto negli ottimi dialoghi/battibecchi tra moglie e marito. Meritato il premio Oscar vinto da McCarey come miglior regista. Prima di lui, Paul Powell e Marshall Neilan avevano già trasposto sullo schermo la stessa pièce, realizzando due pellicole omonime rispettivamente del 1925 e del 1929. Successivamente, invece, sarà Alexander Hall a rimettere mano al soggetto in chiave più musicale con Ancora e sempre (1953).