Quello che so sull'amore
Playing for Keeps
Durata
105
Formato
Regista
George Dryer (Gerard Butler), (ex) grande calciatore ora divorziato e con un figlio a carico, è in difficoltà economica. L'uomo sta provando a riciclarsi come telecronista sportivo e, nel frattempo, allena la squadra del figlioletto. Le madri dei compagni di squadra sono tutte affascinate da George e, una dopo l'altra, provano a sedurlo, ma lui ha occhi solo per l'ex moglie, Stacie (Jessica Biel), che vuole provare a riconquistare.
Terzo lungometraggio di Gabriele Muccino negli States, il primo (dopo La ricerca della felicità del 2006 e Sette anime del 2008) realizzato senza la "protezione" di Will Smith. La trama vacua, insipida e senza alcun mordente, appare come un semplice pretesto per una sciapa passerella di divi più o meno sulla cresta dell'onda (Gerard Butler, Jessica Biel, Catherine Zeta-Jones, Dennis Quaid e Uma Thurman). Una serie di scene fini a se stesse, prive di compattezza, basate su concetti moralisti, maschilisti e superficiali, riempiono una pellicola mai accattivante e incapace di intrattenere come vorrebbe. Solitamente, anche di fronte a suoi lavori meno riusciti, Muccino si distingue per una regia quantomeno accurata, ma in questo caso, anche da quel punto di vista, il suo lavoro risulta a dir poco pressapochista. Insulso anche l'inespressivo protagonista.
Terzo lungometraggio di Gabriele Muccino negli States, il primo (dopo La ricerca della felicità del 2006 e Sette anime del 2008) realizzato senza la "protezione" di Will Smith. La trama vacua, insipida e senza alcun mordente, appare come un semplice pretesto per una sciapa passerella di divi più o meno sulla cresta dell'onda (Gerard Butler, Jessica Biel, Catherine Zeta-Jones, Dennis Quaid e Uma Thurman). Una serie di scene fini a se stesse, prive di compattezza, basate su concetti moralisti, maschilisti e superficiali, riempiono una pellicola mai accattivante e incapace di intrattenere come vorrebbe. Solitamente, anche di fronte a suoi lavori meno riusciti, Muccino si distingue per una regia quantomeno accurata, ma in questo caso, anche da quel punto di vista, il suo lavoro risulta a dir poco pressapochista. Insulso anche l'inespressivo protagonista.