
Life
Life
Durata
111
Formato
Regista
1955. A Dennis Stock (Robert Pattinson), giovane fotografo dell'agenzia Magnum, viene commissionato un servizio su un certo James Dean (Dane DeHaan), stella nascente del grande schermo.
L'incontro tra due ragazzi in procinto di dare una svolta alla propria carriera è al centro del quarto lungometraggio di Anton Corbijn: un incontro che si trasformerà in amicizia e darà vita a un celebre servizio fotografico, molto popolare ancora oggi. La valle dell'Eden di Elia Kazan stava per uscire nelle sale, e Dean si preparava ad avere un successo tanto potente quanto breve (come noto, morirà pochi mesi dopo, il 30 settembre del 1955, qualche settimana prima della release del suo secondo lungometraggio da protagonista, Gioventù bruciata). Il soggetto di Life è interessante e neanche troppo conosciuto, ma il copione dell'inesperto Luke Davies rimane in superficie e fatica ad approfondire adeguatamente le psicologie dei due personaggi. Corbijn, dal canto suo, non fa di meglio e dirige una pellicola inutilmente laccata e vittima di continui inserti retorici e furbetti. Peggio di così, con una materia del genere, non si poteva fare, anche perché DeHaan s'impegna senza successo, mentre Pattinson non sembra neanche impegnarsi.
L'incontro tra due ragazzi in procinto di dare una svolta alla propria carriera è al centro del quarto lungometraggio di Anton Corbijn: un incontro che si trasformerà in amicizia e darà vita a un celebre servizio fotografico, molto popolare ancora oggi. La valle dell'Eden di Elia Kazan stava per uscire nelle sale, e Dean si preparava ad avere un successo tanto potente quanto breve (come noto, morirà pochi mesi dopo, il 30 settembre del 1955, qualche settimana prima della release del suo secondo lungometraggio da protagonista, Gioventù bruciata). Il soggetto di Life è interessante e neanche troppo conosciuto, ma il copione dell'inesperto Luke Davies rimane in superficie e fatica ad approfondire adeguatamente le psicologie dei due personaggi. Corbijn, dal canto suo, non fa di meglio e dirige una pellicola inutilmente laccata e vittima di continui inserti retorici e furbetti. Peggio di così, con una materia del genere, non si poteva fare, anche perché DeHaan s'impegna senza successo, mentre Pattinson non sembra neanche impegnarsi.