Laguna blu

Tre superstiti di un naufragio si trovano a vivere su un'isola deserta: si tratta del cuoco di bordo Paddy (Leo McKern) e dei due cuginetti Richard (Glenn Kohan) ed Emmeline (Elva Josephson). Poco tempo dopo Paddy muore e i due bambini si ritrovano a cavarsela da soli. Passano gli anni: Richard (Christopher Atkins) ed Emmeline (Brooke Shields) sono diventati due splendidi adolescenti che iniziano a sentire le prime pulsioni sessuali.

Tratto dal romanzo di Henry De Vere Stacpoole La laguna azzurra, che aveva già dato vita a Incantesimo nei mari del Sud del 1949, Laguna blu è un vero e proprio cult degli anni Ottanta, grazie all'erotismo sottile ma un po' morboso che si sviluppa tra i due protagonisti, cugini, e alla celebrazione tipica del decennio della perfezione atletica dei giovani corpi. Le abbondanti nudità, soprattutto della appena quattordicenne ed esordiente Shields, fecero scalpore e provocarono anche delle controversie legali, ma sono allo stesso tempo l'ingrediente fondamentale della pellicola, per il resto piuttosto ingenua e superficiale nel trattare temi di una certa importanza come l'innatismo (i bambini crescono lontani da ogni condizionamento sociale) e il brutale contrasto tra civiltà urbana e libertà selvaggia. Splendidi i paesaggi di Giamaica e Fiji dove il film è stato girato, grande fortuna di pubblico, successo per Atkins, divenuto un vero e proprio idolo teen, e Razzie Award per la sventurata Shields, considerata la peggior attrice del 1980. Con un seguito, Ritorno alla laguna blu, del 1991.