Una lettera per Momo
Momo e no tegami
Durata
120
Formato
Regista
Dopo la scomparsa del marito, Ikuko si trasferisce a Shio, piccola isola dove abitava da bambina, con l'undicenne figlia Momo, che a causa del recente lutto ha difficoltà ad adattarsi con i nuovi amici. Tra le sue frequentazioni ci sono, però, tre misteriosi e giocosi demoni che solo lei sembra riuscire a vedere.
Variazione sul tema de Il mio vicino Totoro (1988) con numerosi riferimenti anche ad altri film di Hayao Miyazaki (come la bambina che vede i demoni de La città incantata, 2001, o il leitmotiv del mare di Ponyo sulla scogliera, 2008), il secondo lungometraggio di Hiroyuki Okiura è una commedia drammatica nippocentrica in cui quasi tutto è già visto e rivisto, dall'intimismo famigliare giapponese à la Yasujiro Ozu alla resa comica e ironica dello shintoismo, che qui caratterizza le presenze soprannaturali in maniera non troppo dissimile da quella delle spalle comiche dei film Disney. Tuttavia, la delicatezza del tocco di Okyura rende l'opera ugualmente interessante e particolare, sospesa perfettamente in un limbo magico, senza essere mai completamente comica né completamente drammatica, senza mai essere cupa ma neanche troppo infantile per il pubblico di età minore ai 10 anni verso il quale il progetto è indirizzato. Sette anni di produzione si vedono nella fluidissima animazione della Production I.G., davvero notevole. Il design caratteriale sia dei demoni che degli esseri umani ha il pregio di scostarsi da quello di molte produzioni contemporanee, nonostante sia vicino a quello delle opere di Mamoru Hosoda.
Variazione sul tema de Il mio vicino Totoro (1988) con numerosi riferimenti anche ad altri film di Hayao Miyazaki (come la bambina che vede i demoni de La città incantata, 2001, o il leitmotiv del mare di Ponyo sulla scogliera, 2008), il secondo lungometraggio di Hiroyuki Okiura è una commedia drammatica nippocentrica in cui quasi tutto è già visto e rivisto, dall'intimismo famigliare giapponese à la Yasujiro Ozu alla resa comica e ironica dello shintoismo, che qui caratterizza le presenze soprannaturali in maniera non troppo dissimile da quella delle spalle comiche dei film Disney. Tuttavia, la delicatezza del tocco di Okyura rende l'opera ugualmente interessante e particolare, sospesa perfettamente in un limbo magico, senza essere mai completamente comica né completamente drammatica, senza mai essere cupa ma neanche troppo infantile per il pubblico di età minore ai 10 anni verso il quale il progetto è indirizzato. Sette anni di produzione si vedono nella fluidissima animazione della Production I.G., davvero notevole. Il design caratteriale sia dei demoni che degli esseri umani ha il pregio di scostarsi da quello di molte produzioni contemporanee, nonostante sia vicino a quello delle opere di Mamoru Hosoda.