Le mani dell'altro
Orlac's Hände
Durata
92
Formato
Regista
Un pianista famoso a livello mondiale (Conrad Veidt) perde entrambe le mani in un grave incidente. Un bizzarro chirurgo (Fritz Kortner) gli cuce le mani appartenute a un terribile assassino.
Una nuova incursione horror per Robert Wiene, regista del capolavoro Il gabinetto del dottor Caligari (1920): ne Le mani dell'altro riecheggiano ancora alcune tematiche espressioniste (il mostro; il doppio), qui mescolate ad alcuni elementi del romanzo Frankenstein di Mary Shelley e ai drammi psicologici del cinema tedesco degli anni Venti. Magnetico e accattivante, è un film con alcune imperfezioni (le svolte drammaturgiche) che passano in secondo piano di fronte al fascino del soggetto e alla straripante interpretazione di Conrad Veidt, vero valore aggiunto della pellicola. Tratto da un romanzo di Maurice Renard, portato nuovamente sul grande schermo da Edmond T. Gréville nel 1960.
Una nuova incursione horror per Robert Wiene, regista del capolavoro Il gabinetto del dottor Caligari (1920): ne Le mani dell'altro riecheggiano ancora alcune tematiche espressioniste (il mostro; il doppio), qui mescolate ad alcuni elementi del romanzo Frankenstein di Mary Shelley e ai drammi psicologici del cinema tedesco degli anni Venti. Magnetico e accattivante, è un film con alcune imperfezioni (le svolte drammaturgiche) che passano in secondo piano di fronte al fascino del soggetto e alla straripante interpretazione di Conrad Veidt, vero valore aggiunto della pellicola. Tratto da un romanzo di Maurice Renard, portato nuovamente sul grande schermo da Edmond T. Gréville nel 1960.