Il mio grosso grasso matrimonio greco

Toula Portokalos (Nia Vardalos), all'età di 30 anni decide che è tempo di cambiare vita, di uscire dagli schemi della sua famiglia greca che vorrebbe per lei un futuro da casalinga, sposata per forza con un uomo della sua stessa nazionalità. Trovato lavoro in un'agenzia di viaggi, conosce Ian (John Corbett): i due si innamorano e decidono di sposarsi, ma l'incontro tra le famiglie non sarà così semplice.

Pare che questa commedia romantica, leggera e a tratti banalotta – che ha comunque ricevuto una nomination all'Oscar – sia stata scritta dalla protagonista Nia Vardalos seguendo la sua vicenda personale e ispirandosi ad essa. Un'opera che parte lenta, tastando il terreno in maniera piuttosto classica e convenzionale, ma che via via aumenta il grado di spigliatezza e di pari passo anche il coinvolgimento dello spettatore. Il regista preferisce rifugiarsi dietro gag elementari e dal sicuro impatto, non osa nulla e non avanza alcun tentativo di riflessione a livello etnico o sul piano del dialogo culturale, confezionando solo e soltanto (non che sia una colpa) una commedia ben fatta, brillante e briosa, che non a caso ha rastrellato un successo notevole. Nominata ai Golden Globe, Nia Vardalos è brava e chiaramente in parte.