Lee Weathers (Kate Mara) lavora in una compagnia che produce esseri umani artificiali. Quando una di questi esperimenti, Morgan (Anya Taylor-Joy), inizia ad assassinare alcuni degli scienziati della compagnia, Lee deve cercare di fermarla. Ma il confronto non sarà facile.

Esordio alla regia di Luke Scott, figlio di Ridley e collaboratore del padre (che produce), Morgan è un horror-thriller fantascientifico che mette in campo temi abusati: la questione dei replicanti che sfuggono al controllo dei creatori e dell’ambizione superomistica ricorda un po’ troppo da vicino Blade Runner (1982), senza mai avvicinarsi neanche lontanamente alla classe e alla profondità raggiunte dal capolavoro scottiano. Prevedibile e già visto, ha l’unico punto di forza nel personaggio che dà il titolo alla pellicola, tanto interessante quanto meritevole di un maggior approfondimento, che il regista non concede, preferendo concentrarsi sugli scontri fisici tra Morgan e Lee e sul lato action. I cali di ritmo dovuti ad ampie speculazioni pseudo-filosofiche e i buchi nella trama non aiutano a tenere desta l’attenzione su un prodotto che non ha molte speranze di essere ricordato a lungo. Brava comunque la giovane Taylor-Joy.
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