Inghilterra, 1760. Accusata di un crimine contro la Corona per aver difeso il fratello da un ufficiale, una ragazza (Paulette Goddard) viene esiliata nelle colonie d'Oltreoceano, dove potrà essere venduta come schiava. Verrà contesa dal Capitano Holden (Gary Cooper) e da Martin Gath (Howard Da Silva): vincerà il primo, che la lascerà libera.

Tratto da un romanzo di Neil H. Swanson, Gli invincibili mette insieme i tipici pregi e difetti delle pellicole di Cecil B. DeMille degli anni Trenta e Quaranta. Efficace nell'apparato visivo, il film si perde a causa di una sceneggiatura prolissa e spesso priva del necessario mordente. Il film può essere apprezzato e si può seguire volentieri, grazie anche a diversi momenti ben strutturati nella prima parte, ma manca un'adeguata ricerca storica e non tutte le svolte narrative appaiono credibili. La coppia Gary Cooper-Paulette Goddard regala poche scintille.
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