Mr. Morfina
Novocaine
Durata
110
Formato
Regista
Nathan Caine (Jack Quaid) è un grigio funzionario di banca che conduce una vita ritirata a causa di un disturbo congenito che lo rende insensibile al dolore. Mangia solo cibi liquidi per non correre il rischio di soffocare e ha una sveglia per ricordarsi di andare in bagno ogni tre ore per evitare l’esplosione della vescica. Da qui il soprannome di Mr. Morfina. L’isolamento di Nathan sembra al termine quando conosce l’estroversa collega Sherry (Amber Midthunder), ma il giorno della vigilia di Natale una banda di rapinatori si introduce nella filiale e rapisce Sherry. Inizia un inseguimento forsennato che diventa per Nathan l’occasione di usare il suo insolito superpotere e uscire dalla propria bolla.
A cavallo fra un film di supereroi e un videogioco Mr. Morfina è una action comedy stile anni Novanta che fatica però a richiamare in maniera intelligente il periodo di riferimento. Alla parte d’azione si mescolano veri generi: romantico, giallo, thriller, persino coming of age con la rinascita del protagonista timido e solitario in un uomo coraggioso e spavaldo deciso a superare le proprie inibizioni. Non mancano colpi di scena e risvolti comici, ma l’adrenalina iniziale crolla in esiti deludenti, tra scazzottate e sparatorie fuori dalla portata dell’arco narrativo del protagonista e un finale, sciocco ed eccessivamente salvifico. Il risultato è un gioco al massacro dal fiato corto e con un umorismo del tutto trascurabile.
A cavallo fra un film di supereroi e un videogioco Mr. Morfina è una action comedy stile anni Novanta che fatica però a richiamare in maniera intelligente il periodo di riferimento. Alla parte d’azione si mescolano veri generi: romantico, giallo, thriller, persino coming of age con la rinascita del protagonista timido e solitario in un uomo coraggioso e spavaldo deciso a superare le proprie inibizioni. Non mancano colpi di scena e risvolti comici, ma l’adrenalina iniziale crolla in esiti deludenti, tra scazzottate e sparatorie fuori dalla portata dell’arco narrativo del protagonista e un finale, sciocco ed eccessivamente salvifico. Il risultato è un gioco al massacro dal fiato corto e con un umorismo del tutto trascurabile.