No grazie, il caffè mi rende nervoso

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109

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In occasione della prima edizione del Festival della nuova Napoli, si verificano alcuni strani episodi di violenza a opera del maniaco “Funiculì funicolà”, spinto dalla convinzione conservatrice che la città campana non debba subire alcun oltraggio alla tradizione. Sulle tracce del criminale si mette il ritroso giornalista Michele Giuffrida (Lello Arena), spinto dalla collega Lisa Sole (Maddalena Crippa).

Thriller con tinte comiche grottesche (a cominciare dal titolo), No grazie, il caffè mi rende nervoso nasce da un soggetto di Massimo Troisi, presente in un ruolo minore come caricatura di se stesso. L'esperimento, almeno sulla carta, è interessante: attorno a un classico giallo whodunit, le atmosfere vengono stemperate da alcune riuscite gag comiche e da personaggi secondari caricaturali. Lello Arena interpreta, quasi sempre in modo convincente, un ruolo serioso, che mette in luce solo a tratti la sua vena più farsesca. Al centro del lungometraggio c'è Napoli, combattuta da un lato tra la sua immobile immagine turistica (pizza, mandolino e caffè), dall'altro tra la volontà imposta di cambiamento necessario per adeguarsi ai tempi: la comicità ruota intorno ai tipici stereotipi partenopei, senza graffiare come dovrebbe. Nel complesso, infatti, il film non convince: intreccio approssimativo, regia modesta incapace di scandire i tempi comici e priva del brio necessario per supportare a dovere l'intelligente soggetto di partenza. Peccato.
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