Se sei vivo spara
Durata
100
Formato
Regista
Un bandito senza nome (Tomas Milian) insegue la propria vendetta ai danni di alcuni fuorilegge traditori, che lo hanno ridotto in fin di vita in seguito a una rapina. Armato di proiettili d'oro forgiati da amici indiani, ritroverà i propri nemici in un bizzarro villaggio popolato da individui avidi e altrettanto pericolosi.
Bizzarro e violento tanto da essere stato sottoposto a tagli da parte della censura (ritirato dalle sale nel 1967 e ritrasmesso con omissione di sequenze violente), Se sei vivo spara è uno spaghetti western carico di cinismo senza compromessi, nel quale Giulio Questi, per la prima volta in tandem con lo sceneggiatore Franco Arcalli, narra di una vendetta intinta nel sangue. Un classico canovaccio che vede il protagonista emergere dalle tenebre di una morte apparente e cercare riscatto sulla pelle dei propri antagonisti si trasforma in una scia di esecuzioni sommarie, torture e impiccagioni, in cui anche un cavallo, simbolo del western per eccellenza, può essere sacrificato senza rimorsi. Un campionario umano inconsueto, fatto di abitanti di un villaggio più feroci degli stessi fuorilegge, e una banda di cowboy dalla sessualità equivoca completano uno scenario originale e (secondo le intenzioni) sovversivo nei confronti di un genere all'epoca nel suo periodo d'oro ma, a conti fatti, strutturato in maniera prevedibile e senza reali innovazioni narrative. Un'efferatezza ardita per i tempi, piuttosto innocua alla luce della sensibilità cinematografica moderna. Distribuito negli Stati Uniti con il titolo di Django, Kill... If You Live, Shoot!. Colonna sonora di Ivan Vandor, fotografia di Franco Delli Colli.
Bizzarro e violento tanto da essere stato sottoposto a tagli da parte della censura (ritirato dalle sale nel 1967 e ritrasmesso con omissione di sequenze violente), Se sei vivo spara è uno spaghetti western carico di cinismo senza compromessi, nel quale Giulio Questi, per la prima volta in tandem con lo sceneggiatore Franco Arcalli, narra di una vendetta intinta nel sangue. Un classico canovaccio che vede il protagonista emergere dalle tenebre di una morte apparente e cercare riscatto sulla pelle dei propri antagonisti si trasforma in una scia di esecuzioni sommarie, torture e impiccagioni, in cui anche un cavallo, simbolo del western per eccellenza, può essere sacrificato senza rimorsi. Un campionario umano inconsueto, fatto di abitanti di un villaggio più feroci degli stessi fuorilegge, e una banda di cowboy dalla sessualità equivoca completano uno scenario originale e (secondo le intenzioni) sovversivo nei confronti di un genere all'epoca nel suo periodo d'oro ma, a conti fatti, strutturato in maniera prevedibile e senza reali innovazioni narrative. Un'efferatezza ardita per i tempi, piuttosto innocua alla luce della sensibilità cinematografica moderna. Distribuito negli Stati Uniti con il titolo di Django, Kill... If You Live, Shoot!. Colonna sonora di Ivan Vandor, fotografia di Franco Delli Colli.